Nei giorni scorsi lunghi applausi per Kenji Shinohe, vincitore dell’ultima edizione, che si è esibito alle falde dell'Etna
Teatri Riflessi, il festival che porta teatro e danza contemporanea da tutto il mondo in Sicilia è pronto per una nuova sfida.
Dal 18 al 20 luglio torna a Zafferana Etnea il concorso internazionale di corti performativi organizzato dall’associazione culturale IterCulture. Il concorso, inserito all’interno del festival Teatri Riflessi, vuole valorizzare il territorio etneo attraverso la promozione dei linguaggi performativi contemporanei rivolta a un grande ed eterogeneo pubblico, soprattutto di non soliti fruitori.
Il festival, diventato da alcuni anni un appuntamento fisso, porta sull’Etna i professionisti del settore per scoprire alcune delle nuove proposte della scena contemporanea internazionale e dialogare con il territorio in un virtuoso processo di scambio e confronto.
Protagonisti della prossima edizione i corti performativi - opere brevi dal vivo della durata massima di 15 minuti, di qualsiasi genere e tipologia, pensate per palcoscenico o per spazi non convenzionali – che artisti e compagnie italiane e straniere metteranno in scena (domande entro il 24 marzo, il link al bando in italiano e inglese).
Il concorso - in collaborazione con il Comune di Zafferana Etnea - prevede l’assegnazione dei premi economici: miglior Corto TR9; i tre premi categoria miglior Drammaturgia, miglior Regia e miglior Interpretazione; il Premio Stampa e Critica e i premi relativi al Fondo “Valentina Nicosia”, istituito da IterCulture.
Kenji Shinohe in un momento dello spettacolo “K(-A-)O” (foto di Andrea Pinzone)
La direzione artistica, affidata a Dario D’Agata e Valerio Verzin (vai all'intervista del dicembre scorso), ha scelto Visioni Contemporanee come tema dell’edizione. L’intento è quello di spostare la lente sulle estetiche e pratiche del contemporaneo, sulla direzione dei linguaggi nel loro guardare al futuro, interagendo con la tecnologia e il digitale, con luoghi non convenzionali ed esplorando nuove possibilità di creazione.
Un’arte che - consapevole delle tecniche e delle innovazioni che hanno segnato la storia dello spettacolo dal vivo - sappia riscriversi come attuale e originale, sfruttando con efficacia il formato originale del corto.
Nell’ambito del festival spazio anche alla creatività emergente selezionata dalle azioni afferenti al Network Anticorpi XL, rete italiana dedicata alla giovane danza d’autore, di cui IterCulture è diventata membro, nonché primo ed unico rappresentante siciliano.
Nei giorni scorsi, intanto, lunghi applausi per Kenji Shinohe, vincitore di Teatri Riflessi 8 tornato a esibirsi sull’Etna.
L’artista giapponese ha portato a Viagrande Studios i due spettacoli, K(-A-)O, pluripremiato a Teatri Riflessi 8, e una prima nazionale in Italia, R: due opere che fondono teatro, danza contemporanea e tecnologia. Proprio nel luglio scorso, durante l’ottava edizione del festival internazionale Teatri Riflessi, Kenji Shinohe aveva conquistato i cuori del pubblico etneo conquistando il premio per il miglior Corto e anche numerosi riconoscimenti (Miglior Drammaturgia, il Premio Valentina Nicosia per la Migliore Interpretazione, Menzione "Alterità") e la menzione del pubblico.
Kenji Shinohe in un momento dello spettacolo “R"
Pubblico che, anche per questa speciale serata a Viagrande Studios, ha riconfermato il suo affetto per l’artista. Il centro multidisciplinare di Viagrande diretto da Claudia Migliori, da anni partner di Teatri Riflessi, ha offerto agli spettatori anche un botta e risposta su curiosità che riguardano il lavoro dell’artista, nonché sulle novità che coinvolgono direttamente IterCulture, l’associazione culturale che organizza il festival.
L’ente culturale contribuisce dal 2008 alla valorizzazione del territorio attraverso le arti.
«Teatri Riflessi è sempre più incentrato sulla collaborazione con il territorio e la ferma volontà di valorizzarlo, promuoverlo, coinvolgendo il maggior numero di persone e comunità diverse, in un atto che ha proprio nella crescita del territorio e delle sue comunità la sua missione – spiega il direttore artistico Dario D’Agata -. Quando è nato nel 2009 aveva in nuce tutto questo, ma ovviamente erano i primi tentativi di un progetto che poi è cresciuto, così come sono cresciute le persone che lo hanno fondato».
«É stata una scommessa! Scommessa che ha già avuto un ottimo riscontro da parte del territorio nei primi anni: il pubblico è cresciuto e molte di queste persone si sono avvicinate al teatro grazie al festival», spiega il direttore artistico.
Kenji Shinohe in un momento dello spettacolo “R"
Il prossimo anno, Teatri Riflessi arriverà alla nona edizione: abbiamo lavorato con istituzioni diverse, ampliato le ricadute sul territorio e la visibilità nazionale dell’evento, ci siamo spostati nell’hinterland della città metropolitana di Catania per intercettare nuovi pubblici e provare a colmare la distanza tra centro e periferia, offrendo al territorio diverse possibilità artistiche e culturali di confronto con la scena internazionale”, aggiunge Dario D’Agata che dal 2021 condivide la direzione artistica del festival con Valerio Verzin.
«Stiamo già lavorando alla nona edizione e sappiamo che il pubblico è pronto alle novità, ai linguaggi contemporanei, e anche chi non è abituato alla fruizione contemporanea è desideroso di lasciarsi sorprendere», ha aggiunto Valerio Verzin che si è soffermato sulle novità di Teatri Riflessi 9 e sulle azioni del Network Anticorpi XL.
«Il leitmotiv di IterCulture è degustazioni contemporanee per stimolare l'appetito culturale’: è nostra responsabilità come operatori culturali promuovere e condividere con il territorio quello che accade nell’isola, nonché a livello nazionale e internazionale - ha aggiunto -. È questa la sfida di Teatri Riflessi 9 - Visioni contemporanee».