Nella sua tesi di laurea, Giuseppe Grasso esplora come il gruppo di Liverpool abbia trasformato questo sentimento in un linguaggio universale influenzando la musica e la cultura di ogni generazione
“Love, Love, Love”. In queste tre parole, solo apparentemente semplici, si racchiude forse l’essenza di una delle band più influenti della cultura popolare del Novecento: The Beatles.
Ed è proprio dal concetto di amore che Giuseppe Grasso, laureato magistrale in Lingue e Letterature Moderne all’Università di Catania, ha deciso di partire per la sua tesi di laurea dal titolo To the toppermost of the poppermost. The Beatles e la pop culture: Da Liverpool al resto del mondo (with love).
A guidarlo in questo percorso la professoressa Maria Grazia Nicolosi, docente di Letteratura Inglese al Dipartimento di Scienze umanistiche.
«Ho voluto indagare come e quanto il quartetto di Liverpool abbia rivoluzionato il concetto d’amore nella società e nella cultura popolare contemporanea», racconta Giuseppe Grasso, spiegando come il suo lavoro sia nato dall’unione tra il percorso accademico e riflessioni personali sul tema.
Dall’amore adolescenziale all’amore universale
Nati a Liverpool sul finire degli anni Cinquanta, dalle ceneri del gruppo The Quarrymen di John Lennon, i Beatles hanno attraversato in pochi anni un’evoluzione musicale e tematica senza precedenti. Dai primi successi come Love Me Do o Please Please Me, che raccontano un amore ingenuo e immediato, si arriva a dischi come Rubber Soul e Revolver, in cui il sentimento diventa riflessione, conflitto, introspezione.
Negli anni della maturità artistica, l’amore si trasforma in un messaggio universale di pace e speranza, come nell’inno All You Need Is Love. «Attraverso la loro musica – spiega Grasso – i Beatles hanno insegnato che l’amore non è un’emozione univoca, ma un sentimento molteplice, dinamico, universale e persino contraddittorio».

Il laureato Giuseppe Grasso
L’amore secondo i filosofi greci
Uno degli aspetti più originali della tesi è l’analisi delle canzoni beatlesiane alla luce delle tipologie d’amore della filosofia greca: eros, agape, philìa, pragma, storge, philautìa e manìa. «In We Can Work It Out emerge il pragma, l’amore maturo e fatto di compromessi», spiega Giuseppe Grasso.
«In Any Time at All si intrecciano philìa e agape, amicizia e amore universale, mentre Hey Jude unisce lo storge, l’amore familiare, al philautìa, l’amore per sé stessi. E in Here, There and Everywhere si fondono eros e manìa, tra passione e ossessione».
Un approccio, questo, che rivela la ricchezza linguistica e tematica del repertorio beatlesiano, ma anche la sua straordinaria capacità di riflettere le molteplici sfumature dell’animo umano.
Dai Beatles ai Coldplay: un’eredità che continua
La lezione dei Beatles, secondo Grasso, continua a vivere nella musica contemporanea.
Nella sua ricerca, infatti, l’autore mette in luce come artisti e artiste delle generazioni successive abbiano rielaborato il linguaggio dell’amore trasmesso dai Fab Four: dall’amore agapico-philautiaco dei Coldplay in Adventure of a Lifetime a quello erotico-agapico dei Blur in Tender, fino all’amore amicale e pragmatico cantato da Giorgia in Di sole e d’azzurro o a quello erotico-maniacale dei Take That in Back for Good.

The Beatles - Photo: Michael Ochs Archives/Getty Images
Scardinare gli stereotipi del sentimento
La tesi non è solo un viaggio nella musica, ma anche una riflessione culturale e sociale.
«Ho voluto scardinare l’idea che esista un solo tipo d’amore, quello romantico o erotico, come la società tende spesso a farci credere», sottolinea Giuseppe Grasso. Secondo il giovane laureato, parlare di amore “al plurale” è fondamentale per comprendere la complessità del sentimento umano.
E adesso Giuseppe Grasso guarda già al futuro: «Mi piacerebbe proseguire questo percorso con un dottorato, approfondendo altre forme d’amore come il pothos, inteso come nostalgia o ricordo di chi non c’è più».
A cinquantacinque anni dallo scioglimento del gruppo, il messaggio dei Beatles resta più attuale che mai. «La loro musica – conclude – ci ricorda che l’amore è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. O, per dirla con loro, All you need is love».