Tracciabilità e Ambiente, come tutelare e valorizzare i prodotti tipici siciliani Dop e Igp

Un progetto di ricerca per favorire il trasferimento di conoscenze e competenze sull’Arancia Rossa, il Pomodoro di Pachino e il Pistacchio verso gli operatori del settore 

Alfio Russo

Tutelare e valorizzare i prodotti tipici siciliani Arancia Rossa di Sicilia Igp, Pomodoro di Pachino Igp e Pistacchio verde di Bronte Dop caratterizzandone il profilo molecolare ed elementare per autenticarne l’origine geografica e anche per valutarne la qualità nutrizionale ed igienico-sanitaria attraverso la ricerca di elementi potenzialmente pericolosi per la salute umana come i metalli pesanti e le micotossine.

Sono gli obiettivi principali del progetto Prin dal titolo Applicazione di analisi elementari e chimiche avanzate per garantire la qualità, la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti agroalimentari IGP e DOP finanziato dall’Unione Europea - Next Generation EU. 

In particolare il progetto ha usufruito dei finanziamenti nell’ambito della Linea Sud dei progetti di interesse nazionale con obiettivi strategici riguardanti il “Benessere Umano” ed in particolare la sicurezza alimentare attraverso la ricerca e l’applicazione di tecniche analitiche innovative nel campo dell’agro-alimentare.

Arancia Rossa di Sicilia Igp

Arancia Rossa di Sicilia Igp

Come tutelare e valorizzare i prodotti tipici siciliani Dop e Igp

Per raggiungere gli obiettivi sono state impiegate tecniche analitiche spettroscopiche complementari e non distruttive, quali la spettroscopia Raman, la spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FT-IR) e la fluorescenza a raggi X (XRF), che hanno permesso di mettere in luce le molecole e gli elementi presenti nei tessuti vegetali analizzati.

Queste tecniche offrono il vantaggio di non danneggiare i campioni, richiedendo quantità minime di materiale per l’analisi. Inoltre, alcune di esse possono essere applicate direttamente sul campo o lungo le diverse fasi delle filiere agroalimentari, garantendo risultati rapidi, affidabili e a basso impatto ambientale ed economico.

Nello specifico, tali metodologie sono state applicate su tre prodotti simbolo dell’agroalimentare siciliano, noti per il loro elevato valore commerciale e per l’importante impatto economico sul territorio: l’Arancia Rossa di Sicilia Igp, il Pomodoro di Pachino Igp e il Pistacchio verde di Bronte Dop.

Si tratta di prodotti che sono spesso soggetti a fenomeni di contraffazione, pertanto diventa necessario trovare strategie innovative, alternative ai metodi analitici tradizionali, in grado di tutelare la loro identità territoriale, valorizzandone la qualità e specificità.

Pomodoto di Pachino Igp

Pomodoto di Pachino Igp

Nell’ambito del progetto sono state realizzate campagne di raccolta nel territorio di Siracusa, Catania, Agrigento e Messina, che hanno visto il coinvolgimento di diverse aziende agricole, per il reperimento di campioni a marchio Dop o Igp, e sono state successivamente svolte misure spettroscopiche nei laboratori del Dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali di Unict ed analisi microbiologiche in quelli del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione Ambiente di Unict finalizzate a valutare il profilo elementale e molecolare dei prodotti raccolti a confronto con prodotti non certificati della stessa categoria commerciale.

Alcuni risultati di queste ricerche sono stati già presentati in congressi nazionali - Società Italiana di Fisica - e Internazionali - Plants 2025: From Seeds to Food Security, International Conference Applied Nuclear Physics 2024 -, mentre altri risultati sono in corso di pubblicazione.

Pistacchio verde di Bronte Dop

Pistacchio verde di Bronte Dop

Il progetto e i partner

Le unità che lavorano al progetto sono l’Università di Catania con principal investigator il prof. Agatino Musumarra e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con responsabile di unità Maria Grazia Pellegriti. La durata del progetto è di 24 mesi (da dicembre 2023 a novembre 2025) ed ha consentito il finanziamento di tre assegni di ricerca.

L’Università di Catania partecipa con il Dipartimento di Fisica e Astronomia, il Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali e il Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente con il compito di reperire dal territorio i campioni da analizzare e di effettuare le misure spettroscopiche e microbiologiche, processandone i risultati.

L’Infn partecipa tramite la sezione di Catania con il ruolo di corroborare l’analisi statistica dei dati e lo studio delle correlazioni tra i risultati ottenuti utilizzando le diverse tecniche.

Partecipano al progetto i docenti Germana Barone, Maria Cristina Caggiani, Gabriele Lanzafame e Paolo Mazzoleni del Dsbga, Agatino Musumarra del Dfa, Gabriella Cirvilleri e Salvina Panebianco del Di3A e Maria Grazia Pellegriti dell’Infn-Sezione di Catania.

un momento dell'incontro

Un momento del meeting con l'intervento del rettore Francesco Priolo

Tracciabilità e Ambiente – Nuove Tecniche Analitiche per la Tutela e la Valorizzazione dei Prodotti Tipici Siciliani DOP e IGP

Nei giorni scorsi, nell'Aula multimediale del Museo dei Saperi e della Mirabilia Siciliane del Palazzo centrale dell'Università di Catania, si è tenuto un meeting divulgativo – dal titolo Tracciabilità e Ambiente – Nuove Tecniche Analitiche per la Tutela e la Valorizzazione dei Prodotti Tipici Siciliani DOP e IGP - finalizzato alla presentazione dei risultati ottenuti nell'ambito del progetto Prin dal titolo Applicazione di analisi elementari e chimiche avanzate per garantire la qualità, la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti agroalimentari Igp e Dop.

All’iniziativa hanno preso parte ricercatori e stakeholder coinvolti nel progetto, con l’obiettivo di favorire il trasferimento di conoscenze e competenze verso gli operatori del settore.

Ad aprire i lavori il rettore Francesco Priolo e il prof. Agatino Musumarra che hanno evidenziato “l’importanza del meeting che ha rappresentato un momento fondamentale nel rafforzare il legame tra mondo accademico, settore produttivo e istituzioni, supportando la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica nel campo della tracciabilità agroalimentare e dell’ambiente con il trasferimento alle imprese del territorio che operano in questo campo con l’obiettivo di favorire la crescita socio-economica dell’area della Sicilia orientale”.

“In particolar modo – hanno aggiunto - contribuendo, in maniera significativa, alla tutela e valorizzazione dei prodotti tipici siciliani Dop e Igp”.

Il rettore Francesco Priolo e il prof. Agatino Musumarra

Il rettore Francesco Priolo e il prof. Agatino Musumarra

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