Al Teatro Sangiorgi di Catania il primo degli apertivi musicali previsti all’interno del festival dedicato al cigno catanese
Un Bellini, s’il vous plaît é un significativo momento di conversazione della rassegna musicale Belliniana, promossa dalla regione Sicilia e che vede protagonista l’opera di Vincenzo Bellini e che si sta svolgendo in questi giorni, e fino al 28 settembre. Nel corso di questa edizione si articola in soli due incontri, in alternanza all’esecuzione di arie e sinfonie tratte dal repertorio del celebre musicista catanese, a differenza degli scorsi anni in cui erano previsti fra i quattro e i cinque appuntamenti.
Il primo appuntamento ha avuto focus sull’opera I puritani, e nello specifico su due delle tematiche ivi trattate: amore e follia.
A condurre la conversazione è stata la professoressa Candida Billie Mantica dell’Università Pavia-Cremona, con il coordinamento di Maria Rosa De Luca e Graziella Seminara, docenti di musicologia e storia della musica del Dipartimento di Scienze umanstiche dell'Università di Catania.
Un momento della presentazione
Nel corso della serata, la prof.ssa Mantica ha illustrato al pubblico, in modo meticoloso, ma semplice, ciò che ha preceduto, accompagnato e seguito la nascita dell’opera lirica I Puritani, commissionata dal théâthre de la comédie Italien di Parigi e andata in scena per la prima volta nel gennaio del 1835. Ad aprire la conversazione, la lettura di alcune lettere che Bellini scrisse ad amici e colleghi, prima della stesura dell’opera, dove si diceva estasiato dall’idea di esordire a Parigi.
Secondo la docente, il successo dell’opera si deve soprattutto alle sue tematiche centrali: l’amore, e la follia che da esso scaturisce. La follia da cui è colta Elvira, non è né barocca né illuminista, è un tipo di follia di stampo moderno che riesce a coinvolgere lo spettatore e a far sì che egli si immedesimi nella vicenda e provi empatia nei confronti del personaggio.
Il tenore Giovanni Francesco Abbadessa
A decretare il grande successo de I Puritani sono stati anche i numerosi virtuosismi di cui sono intessute le arie e i duetti, molto apprezzati dai parigini dell’epoca. La conversazione è poi andata avanti con l’approfondimento di tre brani, tratti rispettivamente, dal primo, dal secondo e dal terzo atto dell’opera.
L’analisi di ciascun brano é stata seguita dall’esecuzione di quest’ultimo. A salire sul palco, gli studenti del Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania, istituzione in partnership con la rassegna.
Il soprano Martina Scuto
Le splendide voci del soprano Martina Scuto e del tenore Giovanni Francesco Abbadessa, nonché la sapiente mano di Emanuele Schinocca al pianoforte, hanno emozionato il pubblico in sala che ha applaudito con energia alla fine di ogni esecuzione. Il mini-concerto si è aperto con la cavatina di Arturo A te, o cara, amor talora; seguito da Qui la voce sua soave, scena della follia di Elvira; infine, il duetto di Elvira e Arturo Vieni fra queste braccia.
A conclusione della serata, le tre docenti non hanno mancato di ricordare al pubblico che il secondo e ultimo appuntamento di Un Bellini s’il vous plait è previsto per il 25 Settembre alle ore 19:00, il tema di questa serata conclusiva sarà la vocalità e il ruolo en travesti nel melodramma di primo Ottocento, a condurre la conversazione sarà Daniele Carnini della Fondazione Rossini di Pesaro (nuovamente con il coordinamento delle professoresse De Luca e Seminara), il focus sarà sull’opera Capuleti e Montecchi del Cigno catanese; anche in questa occasione, la parte performativa dell’incontro sarà curata dal Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania.
Un momento dell'intervento della prof.ssa Maria Rosa De Luca