La Scuola Superiore di Catania si è trasformata in un laboratorio di eccellenza e passione scientifica. Tre giornate intense dedicate allo stage di preparazione alle Olimpiadi di Neuroscienze
C’è chi si avvicina al mondo delle neuroscienze per passione, chi per curiosità, chi per il desiderio di svelarne gli enigmi. E poi c’è chi decide di trasformare questa passione in un’occasione condivisa, ideando e organizzando uno stage che oggi rappresenta uno dei momenti più coinvolgenti della preparazione alle Olimpiadi di Neuroscienze in Sicilia, la cui fase regionale si è tenuta nella sede del Cnr di Catania.
Nella suggestiva cornice di Villa San Saverio, oltre 50 studenti liceali - provenienti dagli istituti "Boggio Lera", "Galilei", "Lombardo Radice" e "Vaccarini" di Catania, "Majorana" di San Giovanni La Punta, "Concetto Marchesi" di Mascalucia, "Cannizzaro", "Einstein" e "Meli" di Palermo, "Scaduto" di Bagheria, "Curcio" di Ispica, "Megara" di Augusta, "Eschilo" di Gela, "Leonardo" di Giarre e "De Sanctis" di Paternò - si sono immersi nel mondo complesso e affascinante delle neuroscienze, tra approfondimenti scientifici e momenti di confronto con il corpo allievi.
Lo stage di preparazione alla fase regionale delle Olimpiadi di Neuroscienze, giunto alla sua seconda edizione, nasce dall’iniziativa e dall’entusiasmo degli Allievi dell’ambito biomedico, e rappresenta una delle occasioni con cui la Scuola Superiore di Catania si apre al territorio, nonché un modo per rafforzare il legame tra la scuola d'eccellenza dell'ateneo catanese e gli studenti delle scuole superiori.

Gli allievi partecipanti allo stage di preparazione alle Olimpiadi di Neuroscienze
Ad organizzare l’evento gli allievi Marco Civello, Samuele Lombardo, Francesco Maria Reitano, Paola Caruso, Michel Salib, Martina Boncoraglio, Ludovica Giannino, Gabriele Massimiliano Licandro, Francesca Maria Piera Greco, Salvatore Vecchio, Armando Gagliardi, Gaetano La Bruna, Giulio Giuseppe Ruggieri, Carlo Maria Uccellatore, Giuseppe Rocca, Giulia Scudellà, Dario Caruso e Lucia Di Pietro.
“Il nostro obiettivo non è solo preparare i partecipanti alla competizione – ha spiegato Giulio Ruggieri, allievo del V anno –, ma soprattutto trasmettere loro il fascino e la complessità di questa disciplina”.
Il programma è stato denso, stimolante e coinvolgente. Durante lo stage gli allievi dell’ambito biomedico hanno preparato, mettendo in gioco le proprie competenze, una serie di lezioni frontali per fornire e consolidare le basi teoriche degli stagisti, alternate a quiz interattivi, con l’obiettivo di rafforzare e rendere più dinamico l’apprendimento.
“Ho accolto con entusiasmo la proposta degli allievi della Scuola Superiore di avviare lo stage di formazione alla fase regionale – afferma la dott.ssa Maria Vincenza Catania, dirigente di ricerca all’IRIB del CNR di Catania – perché penso possa rappresentare per i giovani che si avvicinano alla scelta universitaria un momento vivace di aggregazione e confronto, ma soprattutto una fondamentale esperienza formativa e un’importante occasione di orientamento per uno studio di eccellenza”.
Gli studenti, inoltre, hanno avuto modo di assistere a seminari, tavole rotonde e momenti di scambio con esperti del settore. Un’occasione preziosa per esplorare gli ultimi progressi in ambito neuroscientifico e biotecnologico.

Un momento delle attività
Nei mini-talk Pillole di ricerca, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di incontrare quattro giovani ricercatori dell’Università di Catania Maria Rosaria Tropea (nel campo della Fisiologia), Calogero Edoardo Cicero (Neurologia) e dottorandi Vittoria Torre (Processi formativi, modelli teorico-trasformativi e metodi di ricerca applicati al territorio ed alumna della Scuola Superiore di Catania) e Lucia Di Pietro (Neuroscienze).
In particolar modo i ricercatori dell’ateneo catanese si sono soffermati su alcune linee di ricerca attualmente in corso tra cui l’Alzheimer e la memoria, il Parkinson e la neuro-epidemiologia, le differenze di genere nel deterioramento cognitivo e lo sviluppo di metodi multidimensionali per gli studi in vitro.
Di grande impatto e interesse è stato l’incontro Dal laboratorio alla console: Videogiochi, NAO e Neuroscienze a confronto, che ha esplorato il ruolo della tecnologia nel potenziamento delle funzioni cognitive e nel recupero neuropsicologico attraverso l’interazione con NAO, il robot umanoide progettato per interagire e supportare bambini con disturbi del neurosviluppo.

Nao, il robot umanoide
Un vero viaggio tra scienza, tecnologia e futuro, che ha mostrato come questi temi e queste discipline possano lavorare insieme per abbattere barriere e creare nuove opportunità in ambito educativo, sociale e sanitario.
A tenere l’incontro le docenti Daniela Conti del Dipartimento di Scienze umanistiche e Agata Polizzi del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Catania, insieme con Gennaro Anastasio e Sergio Rinella, dottorandi in Processi formativi, modelli teorico-trasformativi e metodi di ricerca applicati al territorio.
Tra gli altri momenti salienti ricordiamo anche il seminario dal titolo Un esempio di terapia neurogenica tenuto dal prof. Martino Ruggieri del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Catania. Durante l’incontro il docente ha condiviso con i ragazzi il racconto di un trattamento intracranico realizzato con la combinazione di tecnologie all’avanguardia, applicato per la prima volta al mondo ad una paziente monitorata sin dalla nascita affetta da una rara malattia genetica.
L’elemento fondamentale, cuore di tutta l’esperienza, è stato l’incontro umano: uno scambio di conoscenze e competenze che ha dato vita ad uno spazio libero, in cui i ragazzi potessero sentirsi parte integrante della Scuola Superiore di Catania, non solo come spettatori, ma come futuri attivi protagonisti.

I partecipanti allo stage di preparazione alle Olimpiadi di Neuroscienze