Una “Fucina sotto il Vulcano”, dalle molecole ai materiali

A Salvatore Failla il premio 2023 dell’Associazione Italiana Chimica per Ingegneria

Alfio Russo

Lo sviluppo di materiali a minor impatto ambientale e di sensori per una sempre più efficiente determinazione delle sostanze inquinanti. 

Sono le tematiche che il prof. Salvatore Failla ha sviluppato negli ultimi anni di ricerca e che sono al centro della relazione dal titolo Una Fucina sotto il Vulcano: dalle Molecole ai Materiali che ha illustrato, nei giorni scorsi, al Politecnico di Milano.

Ordinario di Fondamenti chimici delle tecnologie al Dipartimento di Scienze chimiche dell’Università di Catania, il prof. Failla, in occasione del congresso nazionale congiunto tra l’Associazione italiana di Chimici per Ingegneria e della Divisione di Chimica per le Tecnologie della Società Chimica Italiana, ha ricevuto il premio AICIng 2023.

Il premio viene assegnato ogni due anni in occasione del congresso nazionale a per chiari meriti scientifici e didattici e per i servizi svolti nelle attività dell’AICIng. 

Il docente catanese, infatti, per due mandati consecutivi ha ricoperto il ruolo di presidente dell’AICIng e successivamente quello di primo presidente della Divisione di Chimica per le Tecnologie della Società Chimica Italiana. Una carriera universitaria che ha visto l’ordinario catanese membro del tavolo di lavoro sulla didattica riguardante la chimica tra la Società Chimica Italiana ed il Comitato universitario nazionale.

Un momento della premiazione del prof. Salvatore Failla

Un momento della premiazione del prof. Salvatore Failla 

Nel corso del congresso il prof. Failla ha tenuto una relazione, dal titolo “Una Fucina sotto il Vulcano: dalle Molecole ai Materiali”, in cui ha riportato alcuni risultati sull'utilizzo di polimeri ecologici con proprietà autoestinguenti e sul riconoscimento molecolare di amminoacidi mediante macrocicli contenenti gruppi fosfonici. 

Ed, inoltre, la relazione del docente catanese, socio anche dell’Accademia Gioenia, era incentrata sui risultati relativi all'utilizzo di complessi di zinco con basi di Shiff come sensori di ammine biogene e loro utilizzo come sensori di VOCs nel progetto Samothrace.

Una relazione particolarmente apprezzata dai presenti al congresso che rappresenta un’occasione di confronto tra i docenti degli atenei italiani che, nel corso dei lavori, presentano i più recenti risultati della loro attività di ricerca scientifica orientata alla chimica di base ed applicata in ambito industriale, ambientale e biomedico. Ma è anche un’occasione per discutere sulla didattica chimica erogata nei corsi di ingegneria.