Una serata a suon di pianoforte

Al Teatro Massimo Bellini in scena il concerto del pianista russo Dmitry Shishkin che ha eseguito brani di compositori capisaldi della musica classica degli ultimi tre secoli

Alice Musumeci (foto Teatro Massimo Bellini)
Il pianista russo Dmitry Shishkin
Il pianista russo Dmitry Shishkin
Il pianista russo Dmitry Shishkin

Dal corale alla rapsodia per arrivare ai preludi e alle sonate. Autentici capolavori della musica d’arte europea che il giovane pianista Dmitry Shishkin ha eseguito, nei giorni scorsi, in occasione del “Recital”, il concerto sinfonico che ha affascinato i numerosi presenti al Teatro Massimo Bellini di Catania.

Un teatro che man mano accoglieva il pubblico, con il maestoso pianoforte a coda presente sul palco che preannunciava una serata all’insegna della buona musica. E così è stato.

Spente le luci, il pianoforte è stato raggiunto dal protagonista della serata: Dmitry Shishkin che, accolto dagli applausi, ha cominciato ad incantare gli spettatori con il suo repertorio.

Giovane sì, ma il musicista e compositore di origini russe ha già alle spalle una carriera ricca di premi e collaborazioni internazionali.

Nato nel 1992, figlio d’arte, è proprio la madre, musicista e insegnante, ad indirizzarlo allo studio del pianoforte sin dalla tenera età. Da allora non ha più smesso di studiare, formandosi prima al Gnessin Moscow Special School of Music e successivamente frequentando il Conservatorio Čajkovskij di Mosca.

Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti, la vittoria al concorso dell’International Arthur Rubinstein Memorial Competition in Polonia nel 2009 e il secondo premio conquistato alla competizione pianistica dell’International Tchaikovsky Competition nel 2019.

Al momento continua i suoi studi con il maestro e direttore del Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania, Epifanio Comis. 

Il pianista russo Dmitry Shishkin

Il pianista russo Dmitry Shishkin

Inizia così il concerto sinfonico, eseguendo il corale in fa minore Ich ruf zu dir, Herr Jesu Christ, BWV 639 di Johann Sebastian Bach. La fioca luce che illumina il pianista e lo strumento, ha reso possibile al pubblico di concentrarsi esclusivamente sull’esibizione, dimenticando tutto il resto circostante.

Dopo l’esecuzione di Prélude, fugue et variation op.18 in Si minore di César Franck, è scattato un applauso scrosciante da parte del pubblico che il musicista ha ringraziato con un inchino e un sorriso.

Il pubblico, dopo i primi brani, è lentamente approdato nella Russia di fine Ottocento grazie a Pëtr Il'ič Čajkovskij e alla sua opera Dumka, op. 59. Ed è con la scena rustica russa in do minore Scherzo à La Russe op. 1, n. 1, che l’artista ha generato ancora più entusiasmo tra i presenti, seguita dall’esecuzione della Rapsodia ungherese n. 2 S244 di Franz Liszt.

La velocità del brano dal carattere brioso, insieme all’interpretazione dell’esecutore, ha destato grande ammirazione tra il pubblico, il quale, alla fine di quest’ultimo si è lasciato andare ad un applauso gioioso “sostenuto” dai complimenti dei presenti in sala.

Il pianista russo Dmitry Shishkin

Il pianista russo Dmitry Shishkin nel corso della sua esibizione

E dopo una breve pausa, le luci si rispengono nuovamente. L’atmosfera viene allietata con la Sonata n. 2 in Sol diesis minore op.19 Sonate-fantaisie del compositore russo Aleksandr Nikolaevič Skrjabin, in cui gli spettatori hanno potuto immergersi grazie alla capacità espressiva del giovane pianista.

Si rimane ancora in Russia con gli ultimi due brani di grandi compositori russi previsti in programma: Sergej Vasil'evič Rachmaninov e Sergej Sergeevič Prokof'ev. Non poteva, infatti, mancare l’ipnotico, quanto notoriamente complesso, Rachmaninov, del quale Dmitry Shishkin ha eseguito i Preludi op. 23 n. 1, 3, 5 e i Preludi op. 32 n. 5, 8, 10, 12. In particolare, è il Preludio op. 23 n. 5 a strappare un grandissimo applauso grazie all’enorme complessità del pezzo e alla grande esecuzione del pianista.

A seguire l’esecuzione della Sonata per pianoforte n. 2 in Re minore, op. 14 di Sergej Sergeevič Prokof'ev, è arrivata la “ciliegina sulla torta”: il celebre rondò alla turca di Mozart che costituisce il terzo movimento della Sonata per pianoforte n. 11 in La maggiore K331, che Dmitry Shishkin ha voluto regalare con una sua personale e creativa rivisitazione. Il pubblico ha risposto con una grande ovazione in riconoscimento del talento del musicista.