Unict e Tunisia più vicine nel campo della ricerca e della mobilità studentesca

Il rettore Francesco Priolo ha ricevuto nei giorni scorsi il console di Tunisia a Palermo, Mohamed Alì Mahjoub, in un incontro nella sede del Palazzo centrale dell’Università di Catania

Mariano Campo

Rafforzare la cooperazione scientifica e promuovere nuove iniziative di mobilità studentesca tra le università tunisine e l’Università di Catania, rendendo al contempo sempre più semplici e accessibili i percorsi formativi per studenti e studentesse provenienti dalla Tunisia: sono stati questi i temi principali dell’incontro tra il rettore Francesco Priolo e il console di Tunisia a Palermo, Mohamed Alì Mahjoub, svoltosi nei giorni scorsi nella sede del Palazzo Centrale dell’Ateneo.

Il console Mahjoub, accompagnato dal viceconsole Aymen Lamti, è stato ricevuto insieme con una delegazione di giovani tunisini attualmente iscritti a corsi di laurea e di dottorato presso l’Ateneo catanese. All’incontro ha preso parte anche la prof.ssa Lucia Zappalà, delegata del rettore per l’Internazionalizzazione.

«Sono molto felice di questo incontro – ha dichiarato il console Mahjoub –. Il mio compito principale è tutelare il benessere dei miei concittadini che scelgono di vivere in Sicilia, ascoltando ciò che hanno da raccontare sulle loro condizioni di vita, sulle esperienze di soggiorno nelle città dell’Isola e sulle difficoltà burocratiche che possono incontrare nel trasferimento. Allo stesso tempo, ritengo fondamentale lavorare per rafforzare la cooperazione tra due Paesi così vicini, anche attraverso il potenziamento dei programmi di mobilità tra Catania e le università tunisine».

Il rettore Priolo ha ricordato come l’Università di Catania collabori da tempo con atenei tunisini, in particolare con le università di Sfax, Sousse e Cartagine, soprattutto attraverso progetti a livello dipartimentale. «Tuttavia – ha sottolineato – è possibile fare ancora di più. Sarebbe auspicabile un intervento a livello governativo per snellire le procedure di ingresso per motivi di studio o ricerca, permettendo così una partecipazione più ampia e tempestiva. Al tempo stesso, occorre sfruttare pienamente le opportunità offerte dai programmi internazionali di scambio e collaborazione scientifica, che rappresentano strumenti preziosi per il dialogo accademico e culturale tra le nostre realtà».

Le due delegazioni

Le due delegazioni

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