Unict studia la biodiversità vegetale del Parco Nazionale Gran Paradiso

L’iniziativa ha permesso di campionare 470 esemplari della flora vascolare della Valle Soana

Alfio Russo
Alto Vallone di Campiglia
Attività di campionamento ai Piani dell'Azaria
Attività in Vallone Forzo
Attività in Vallone Forzo
Adenostyles alpina
Astrantia minor
Orchidea
Eriophorum latifolium
Juniperus alpina
Lilium martagon
Trifolium badium
Rosa
Carez sp.
Cryptogramma crispa
Plantago maritima subsp. serpentina
Saxifraga cotyledon
Attività in Vallone Forzo
Cascate viste da Gran Fumà
Torbiere di Gran Fumà
Centro visitatori di Campigli Soana
Cascatella a Rio del Rancio
Cascatella a Rio del Rancio
Torrente Forzo

Migliorare le conoscenze sulla flora vascolare del Parco Nazionale Gran Paradisoin Piemonte, uno dei più antichi d’Italia. Con questo obiettivo un gruppo numeroso di studiosi della Società Botanica Italiana provenienti da diversi atenei e centri di ricerca italiani - Catania, Potenza, Caserta, Foggia, Roma, Siena, Torino, Genova – si sono dati appuntamento nella Valle Soana all’interno del parco nazionale istituito il 3 dicembre del 1922.

Un’attività di campo di quattro giorni - organizzata dal Gruppo per la Floristica, Sistematica ed Evoluzione della Società Botanica Italiana – finalizzata al campionamento e analisi della flora vascolare della Valle Soana, una delle aree meno note ed esplorate del Parco Nazionale Gran Paradiso.

A guidare il team di esperti il dott. Andrea Mainetti dell’Ufficio conservazione botanico-forestale del Parco Nazionale Gran Paradiso e Direttore del Giardino Botanico Alpino Paradisia.

A rappresentare l’Università di Catania i docenti di Botanica Gianpietro Giusso del Galdo e Saverio Sciandrello coadiuvati dagli esperti amministrativi Rosario Galesi e Gianluca Trovato. L’intensa attività di campo ha, fra le altre cose, consentito di campionare 470 esemplari di materiale vegetale che, in termini quantitativi e qualitativi, arricchisce le preziose collezioni custodite nell’Erbario dell’Università di Catania Herbarium Universitatis Catinensis.

Foto gruppo Borgo Boschietto Molino di Forzo Vallone Soana

Il gruppo di studiosi al Borgo Boschietto, Molino di Forzo, Vallone Soana 

La Valle Soana nel Torinese è una delle aree più selvagge e meno esplorate nel territorio del Parco Nazionale Gran Paradiso. Presenta una geologia diversificata tra le diverse vallate secondarie: nel grande vallone di Forzo predominano gli gneiss, mentre nelle alte valli di Campiglia e Piamprato sono prevalenti i calcescisti, con intercalazioni di serpentiniti e pietre verdi.

Questa varietà di substrati, unita ad una generale abbondanza di precipitazioni, crea una grande varietà di habitat che favoriscono una ricca diversità floristica. Il territorio della Valle Soana si sviluppa principalmente tra il piano montano e quello subalpino, superando i 3.000 metri di quota solo in alcune aree, dominate dalle vette principali, su tutte la Torre di Lavina (3.308 metri) e la Rosa dei Banchi (3.164 metri).

Attività in campo a Piani dell'Azaria

Attività in campo a Piani dell'Azaria

Il Centro Visitatori Parco Nazionale Gran Paradiso “L'uomo e i coltivi” di Campiglia Soana

La prima giornata ha permesso agli studiosi di visitare il Centro Visitatori Parco Nazionale Gran Paradiso “L'uomo e i coltivi” di Campiglia Soana e, inoltre, di effettuare una breve escursione nelle aree vicine ad erborizzare nei pressi di un bosco di larice (Larix decidua) e lungo un corso d’acqua ricco di felci, come Athyrium filix-femina, Dryopteris sp. pl., Polypodium vulgare.

Il Centro ripercorre la storia dell’agricoltura e mette in rilievo il ruolo dell’uomo nel suo rapporto con l’ambiente naturale in continua modificazione. Tra gli obiettivi la valorizzazione della cultura locale e degli aspetti agricolo-paesaggistici che caratterizzano il territorio: dalla metà del Novecento, infatti, l’agricoltura di montagna, non abbastanza redditizia, ha smesso di essere praticata e le valli sono cadute in abbandono, con pesanti ripercussioni sul territorio: problemi idrogeologici, la scomparsa dei paesaggi rurali montani, con i caratteristici terrazzamenti, l’impoverimento della biodiversità, la perdita del sapere e delle tecniche tradizionali.

Centro Visitatori Parco Nazionale Gran Paradiso “L'uomo e i coltivi” di Campiglia Soana

Il Centro Visitatori Parco Nazionale Gran Paradiso “L'uomo e i coltivi” di Campiglia Soana

Vallone di Forzo

Nella seconda giornata gli studiosi sono stati impegnati in una escursione al Vallone di Forzo (su silice) tra i 1100 e i 2100 metri lungo un sentiero di 13 chilometri.

L’escursione ha preso il via dall'abitato di Molino di Forzo, seguendo una antica mulattiera con modesti saliscendi. Il percorso ha attraversato boschi di latifoglie (Acer pseudoplatanus e Fraxinusexcelsior), e in prossimità del Torrente Forzo, boschi ripali a dominanza Salix appendiculata.

Per poi proseguire verso l’alto attraversando formazioni boschive a dominanza di Larix dicidua, con un sottobosco ricco di specie acidofile, come Rhododendron ferrugineus, Astrantia minor, Festuca flavescens, Luzula nivea, Avenella flexuosa subsp. flexuosa e nei tratti più aperti con Juniperus alpina e Vaccinium myrtillus.

Vallone di Forzo

Vallone di Forzo

Lungo il percorso sono state osservate numerose specie rupicole/semirupicole, alcune rare o endemiche, come Saxifraga cotyledon; Phyteuma scheuchzeri, Bupleurum stellatum, Dianthus carthusianorum, Cherleria laricifolia, Sempervivum grandiflorum, Asplenium septentrionale; come pure alcune sorgenti e piccoli ruscelli con numerosi carici, la bellissima e vistosa Orchidea di Fuchs (Dactyloriza maculata subsp. fuchsii),Digitalis lutea, e la rara Pinguicula sp.

Nel tratto finale, dopo una ripida salita, è stato possibile collezionare alcune specie tipiche delle torbiere acide d'alta quota, con Carex nigra e Sphagnus sp. pl. Lungo il percorso sono stati attraversati due borghi semi-abbandonati (Boschietto e Boschettiera) dominati dall’elegante piramide della Torre Lavina (3.308 m s.l.m.), ultimi testimoni di una montagna viva e vissuta fino al secolo scorso.

Il piccolo borgo di Boschettiera

Il piccolo borgo di Boschettiera

L’alto vallone di Campiglia

Il programma della terza giornata ha previsto l’escursione nell’alto vallone di Campiglia (su calcescisti) tra i 1.600 e i 2.050 metri lungo 10 chilometri di sentiero.

L’escursione ha preso il via dai rinomati Piani dell'Azaria, celebrati da Mario Rigoni Stern nelle sue opere, salendo attraverso una ex mulattiera reale verso gli alpeggi del Rancio. L'ambiente studiato è tipico del piano subalpino, caratterizzato da pascoli e praterie, con alcuni elementi floristici di notevole pregio naturalistico, come Asragalus penduliflorus, Trifolium rubens, Nigritella nigra, Lilium martagon, Silene vallesiana, Dianthus inodorus, Campanula barbata, Trifolium badium, Astragalus onobrychis.

Sono state monitorate con particolare riguardo limitate zone umide a dominanza di Carex paniculata, Eriophorum latifolium, e Tofieldia calyculata. L'attraversamento di un'incisione valliva ha permesso di entrare in contatto con habitat rocciosi e in parte ombrosi ricchi in felci, come Gymnocarpium dryopteris, Cryptogramma crispa, Phegopteris connectilis, Polystichum lonchitis, mentre raggiungendo quote progressivamente più elevate sono state campionati e rilevati gli habitat montani caratterizzati da arbusteti a Rhododendron ferrugineum e Juniperus alpina, Vaccinium myrtillus e alcune rose spontanee.

Attività di campionamento a Piano Azaria

Attività di campionamento a Piani dell'Azaria

Vallone di Piamprato

L’ultima giornata è stata dedicata all’escursione alla Cianavassa nel Vallone di Piamprato (su calcescisti e serpentiniti) tra i 1700 e i 1800 metri.

Nel corso dell’escursione gli esperti hanno provveduto ad erborizzare nel vallone di Piamprato, caratterizzata da un dislivello modestissimo su substrato di calcescisti. Il paesaggio vegetale si presenta caratterizzato da estesi boschi aperti a dominanza di Larix dicidua che si spingono sino a 2.000 meti di quota, interrotti da suggestive cascate, il fondo valle da una vegetazione ripale a dominanza di salici, mentre il tratto più alto da prati di alta quota.

Particolare attenzione è stata posta ai pascoli termofile a Helictotrichon parlatorei in contatto con ambienti più freschi caratterizzati dalla presenza di Primula matthioli, rara specie orofila dei rilievi montani dell'Europa e dell'Asia. Ci si è soffermati al piccolo borgo di Pianprato, ridente frazione del comune di Valprato Soana nella val Soana e ad un'altitudine di 1.550 metri.

Vallone di Piamprato

Vallone di Piamprato

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