Unict, un ateneo al centro del confronto e delle scelte

Al Monastero dei Benedettini l’incontro conclusivo con la comunità accademica. Il rettore Enrico Foti ha tracciato il bilancio dei primi mesi tra prese di posizione politiche, welfare, edilizia e sfide future

Alfio Russo

L’auditorium del Monastero dei Benedettini ha ospitato l’ultima tappa della serie di incontri natalizi della nuova governance dell’Università di Catania con la comunità accademica. 

Il rettore Enrico Foti, affiancato dalla prorettrice Lina Scalisi e dal direttore generale Corrado Spinella, ha incontrato studenti e studentesse, docenti e personale tecnico-amministrativo dei dipartimenti umanistici – Giurisprudenza, Economia e Impresa, Scienze della formazione, Scienze umanistiche – e della Struttura didattica speciale di Ragusa.

«Un’università che discute e prende posizione»

Nel suo intervento il rettore Enrico Foti ha voluto chiarire il segno politico e culturale della nuova amministrazione: «Il messaggio di questa governance è quello di un’università che rimane sempre al centro della discussione, anche su temi molto diversi e complessi. Il nostro obiettivo è favorire il confronto democratico».

In questo quadro ha evidenziato l’importanza dell’assemblea dedicata alla questione di Gaza, promossa il giorno successivo al suo insediamento: «È stata molto partecipata e ci ha permesso di portare in Senato accademico una mozione che poi è stata approvata – ha detto -. Grazie a un momento di confronto su tematiche così complesse, e su cui è naturale avere posizioni anche profondamente diverse, siamo riusciti a trovare una sintesi in una dichiarazione che considero allo stesso tempo coraggiosa e forte. È stata una presa di posizione netta e molto attesa».

A questa scelta politica si è affiancata un’azione concreta: «Abbiamo deciso di accogliere quindici tra studenti e studentesse palestinesi che, per due anni, frequenteranno i nostri corsi di laurea magistrale, beneficiando delle borse di studio del progetto IUPAL e del nostro pieno e condiviso supporto logistico e amministrativo».

Un momento dell'intervento del rettore Enrico Foti

Un momento dell'intervento del rettore Enrico Foti

Carriere e riconoscimento del lavoro accademico

Sul fronte delle politiche del personale docente, il rettore Enrico Foti ha ricordato che nella prima seduta del Senato accademico sono state accolte le sollecitazioni di numerosi colleghi, reintroducendo la procedura prevista dall’articolo 24, comma 6, della legge Gelmini: «È una procedura riservata ai professori di seconda fascia e ai ricercatori a tempo indeterminato in possesso dell’ASN per il passaggio alla prima fascia nello stesso gruppo scientifico-disciplinare».

Una scelta accompagnata però da una garanzia: «Abbiamo previsto il vincolo della presenza di almeno due potenziali candidati nel gruppo, per scongiurare il rischio di assegnazioni ad personam. È una misura che consente di offrire opportunità reali di progressione di carriera, impegnando al tempo stesso un volume più contenuto di risorse».

Nella seconda seduta del Senato è stata invece approvata una misura attesa da tempo: «Abbiamo introdotto l’automatismo degli scatti stipendiali biennali per i 114 presidenti dei corsi di studio, riconoscendo il lavoro aggiuntivo che svolgono rispetto alle ordinarie attività di docenza e ricerca. È un modo concreto per valorizzarne l’impegno, in linea con quanto già avviene per i direttori di Dipartimento».

Welfare e attenzione al personale tecnico-amministrativo

Ampio spazio è stato dedicato anche alle misure in favore del personale tecnico-amministrativo. «Abbiamo approvato agevolazioni sugli abbonamenti annuali per i trasporti urbani con Amts e Fce, già a tariffa ridotta, introducendo la possibilità di rateizzare il pagamento in dodici mensilità», ha spiegato il rettore Enrico Foti.

Tra gli interventi è stato introdotto il tesserino gratuito per il CUS per il personale e anche per un familiare oltre al riconoscimento delle attività sportive svolte nell’ambito dell’Adduc: «Queste attività non vengono più considerate come giornate di ferie, ma come attività svolte in giornata lavorativa, perché le riteniamo essenziali per il benessere del nostro personale e per la qualità della vita lavorativa».

Un momento dell'intervento del rettore Enrico Foti

Studentesse e studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti presenti all'incontro

Studenti, sedi "diffuse" e contenziosi storici

L’attenzione agli studenti si è concentrata in particolare sulle sedi “diffuse” di Siracusa e di Ragusa.

«Abbiamo prestato una particolare attenzione agli studenti più svantaggiati, che sono quelli delle sedi diffuse di Siracusa e Ragusa – ha detto il rettore -. Abbiamo stanziato 20 mila euro per la contribuzione interprovinciale e 150 euro a studente per gli abbonamenti infracomunali».

In evidenza anche la chiusura di nodi irrisolti su cui il prof. Enrico Foti si è soffermato brevemente: «Abbiamo chiuso contenziosi aperti da tempo, come quello relativo alla Caserma Abela, sede di Architettura a Siracusa».

Università e responsabilità sociale

«Tra le iniziative di maggiore impatto sociale, l’accordo con Udepe, cioè con i servizi penitenziari – ha detto il rettore Enrico Foti -. Stiamo accogliendo al Palazzo centrale dodici detenuti nella fase finale della loro detenzione, con l’obiettivo di reinserirli nella società. Svolgono attività all’interno del Museo dei Saperi e delle Mirabilia al Palazzo centrale sotto il controllo del sistema penitenziario».

Criticità finanziarie e rapporti con la Regione

Nel suo intervento il rettore Enrico Foti ha anche evidenziato alcune “criticità”, soprattutto sul fronte dei punti organico. «La precedente governance ha impegnato 58 punti, di cui 18 in anticipazione – ha detto -. Nel 2026 avremo poco più di sette punti organico e questo porta l’indice di spesa per il personale a una previsione del 79,88%, molto vicina alla soglia dell’80%, che non può essere superata al fine di evitare il blocco delle assunzioni». Una situazione che richiede «azioni mirate per allontanarci il più possibile da questo limite».

Più incoraggianti, invece, i risultati ottenuti con la Regione Siciliana. «Abbiamo incontrato, grazie al prof. Salvatore Barbagallo, il vicepresidente Luca Sammartino e l’assessore dell'istruzione e della formazione professionale Mimmo Turano e siamo riusciti a ottenere il cofinanziamento per il rinnovo dei 138 RTD-A del nostro ateneo – ha detto il rettore -. È un contributo regionale importante, pari a 8 milioni di euro sulle quattro università, ma siamo riusciti a far passare il criterio della distribuzione in base al numero di RTD-A per ogni ateneo e questo ci consentirà di ottenere circa il 35-40% delle risorse».

Sempre con la Regione è aperto il confronto per finanziare opere strategiche per il nostro ateneo: «Per quest’anno è stata individuata la quarta stecca del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente, un intervento da circa 12,7 milioni di euro. C’è stata un’apertura significativa e confidiamo che si concretizzi a breve».

Il pubblico presente nell'auditorium del Monastero dei Benedettini

Il pubblico presente nell'auditorium del Monastero dei Benedettini

Biblioteche, edilizia e clima interno

Il rettore Enrico Foti ha ribadito l’investimento sulle biblioteche, pensate per i giovani e per i cittadini come «luoghi di studio, consultazione e co-working», e sull’edificio in via di ristrutturazione del Dipartimento di Giurisprudenza in via Gallo.

«Abbiamo investito un milione di euro per gli arredi dell'edificio di Giurisprudenza che sarà uno dei simboli della città in quanto sarà antisismico, energeticamente sostenibile – ha detto -. Sarà l’edificio più sicuro e più accogliente di Catania, un territorio in cui vi è una elevata sismicità e un alto rischio sismico».

A seguire il rettore ha espresso sorpresa per i dati del report della consigliera di fiducia, Maria Concetta Tringali: «Non mi aspettavo un quadro così corposo. Sono emersi conflitti tra tutte le anime dell’ateneo: studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo. Dobbiamo a questo punto analizzare il problema con metodo e attivare iniziative, soprattutto formative e di sensibilizzazione, perché questa università deve essere una “casa” per tutti. Dobbiamo fare leva sulla collaborazione e sulla responsabilità condivisa di tutta la comunità accademica».

L’area sanitaria tra formazione e organizzazione

Tra le note positive di questa governance, come ha sottolineato il rettore Enrico Foti, l’individuazione del direttore generale dell’Azienza ospedaliero-universitaria Policlinico “Rodolico-San Marco", Giorgio Giulio Santonocito, un professionista assolutamente di livello che è stato già direttore generale di 4-5 ospedali, ma soprattutto anche di ospedali di strutture sanitarie, come il Policlinico di Messina».

L'altra attività, invece, ha riguardato, il semestre filtro relativo all’accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia. «È stata davvero un'attività estremamente complessa sul piano formativo e uno sforzo organizzativo-gestionale davvero notevole in occasione dello svolgimento dei test - ha detto il rettore -. Grazie alla collaborazione del corpo di polizia municipale abbiamo evitato il blocco della viabilità in una zona cruciale per la città vista la presenza anche del Policlinico oltre che della Cittadella universitaria».

Un momento dell'intervento del rettore Enrico Foti

Un momento dell'intervento del rettore Enrico Foti

Anvur e prospettive future

Guardando al futuro, il rettore ha richiamato l’attenzione sulla valutazione Anvur del 2027: «Sarà una vera e propria ispezione ministeriale, che valuterà non solo i processi, ma anche gli impatti e le risorse, - ha detto il rettore Enrico Foti -. Chiedo a tutti uno sforzo ulteriore dal primo gennaio del prossimo anno per fare in modo che nel 2027 saremo pronti per affrontare questa sfida. Un anno vola e dobbiamo lavorare nella stessa direzione, perché una valutazione negativa avrebbe conseguenze pesantissime per il nostro ateneo e non possiamo permettercelo».

La “voce” del direttore generale e della prorettrice

Il direttore generale Corrado Spinella nel suo intervento ha espresso «apprezzamento ed elogio» per il personale tecnico-amministrativo, sottolineandone «la dedizione nonostante la sotto-dotazione quantitativa, e ha ricordato le azioni avviate sul fondo del salario accessorio e il clima costruttivo con il Collegio dei revisori dei conti».

«L’ondata di fondi Pnrr ha aperto nuove opportunità per il nostro ateneo, ma al tempo stesso ha gravato di lavoro il personale tecnico-amministrativo che è in condizioni di sotto-criticità sul piano quantitativo, ma non su quello qualitativo – ha aggiunto -. Stiamo lavorando per dare un riconoscimento anche contributivo a questo straordinario impegno profuso in questi ultimi anni dal personale tecnico-amministrativo».

Un momento dell'intervento del direttore generale Corrado Spinella

Un momento dell'intervento del direttore generale Corrado Spinella

La prorettrice Lina Scalisi ha, infine, ribadito il valore della contaminazione dei saperi: «È una pratica necessaria, e che vogliamo portare avanti, collaudando nuove iniziative, per comprendere la complessità del presente e per preparare i nostri studenti al futuro». «Altro aspetto importante è la realizzazione delle biblioteche come luoghi inclusivi di cultura per l’università e per la città – ha detto -. Le biblioteche devono essere sempre più luoghi di sapere per tutti»

A chiudere l’incontro, gli interventi dei direttori e dei rappresentanti dei dipartimenti coinvolti, a conferma della giornata di confronto ampio e partecipato all'interno della comunità accademica.

A prendere la parola i docenti Stefania Rimini, direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche, Loredana Cardullo, direttrice del Dipartimento di Scienze della formazione, Salvatore Greco per il Dipartimento di Economia e Impresa e Giuseppe Speciale, vice direttore del Dipartimento di Giurisprudenza. In collegamento sono intervenuti anche il presidente della Sds Ragusa, Fabrizio Impellizzeri, e il delegato ai rapporti con il territorio ibleo, Santo Burgio.

Un momento dell'intervento della prorettrice Lina Scalisi

Un momento dell'intervento della prorettrice Lina Scalisi

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