La ricercatrice dell’Università di Catania studierà i fitocomposti delle bucce di agrumi per indurre la ferroptosi nel carcinoma mammario, aprendo nuove prospettive terapeutiche
La ricercatrice Valeria Consoli, dottore di ricerca in Biotecnologie dell’Università di Catania, si è aggiudicata una delle 87 borse di ricerca nell’ambito del programma “Post-Doctoral Fellowships 2026” della Fondazione Umberto Veronesi. Al programma hanno preso parte 456 candidati provenienti da tutta Italia.
Grazie al sostegno della Fondazione, la ricercatrice catanese svolgerà la sua attività nel laboratorio di Biochimica e Biologia Avanzata del Dipartimento di Scienze del Farmaco e della Salute dell’Università di Catania, sotto la supervisione del prof. Luca Vanella, ordinario di Biochimica.
Il progetto di ricerca, dal titolo Zesting out Cancer: Citrus Peels’ Phytochemicals for Ferroptosis Induction in Breast Cancer, esplorerà il potenziale antitumorale dei composti bioattivi presenti nelle bucce degli agrumi come strumenti per modulare la ferroptosi nel carcinoma mammario.
Il titolo Zesting out Cancer richiama volutamente il termine zest, che in inglese indica la scorza degli agrumi, proprio la fonte dei composti studiati, ma suggerisce anche in modo simbolico un approccio nuovo alla ricerca sulla ferroptosi nel tumore al seno.
La ferroptosi è una forma regolata di morte cellulare, dipendente dal ferro e caratterizzata da intensa perossidazione lipidica. Negli ultimi anni è emersa come un bersaglio terapeutico promettente per affrontare la resistenza ai trattamenti nei sottotipi più aggressivi di tumore al seno. In questo contesto, specifici fitocomposti naturali, come flavonoidi e monoterpeni, hanno mostrato proprietà redox-modulanti e citotossiche in diversi modelli preclinici.
Il progetto Zesting out Cancer si focalizzerà su quattro molecole derivate dagli agrumi: limonene, nobiletina, esperetina e tangeretina. Questi composti saranno valutati singolarmente e in combinazione con agenti pro-ferroptotici e con chemioterapici convenzionalmente impiegati nel carcinoma mammario, utilizzando un pannello di linee cellulari rappresentative dei principali sottotipi tumorali.
L’obiettivo finale è fornire una solida base preclinica per lo sviluppo di future terapie oncologiche incentrate sull’induzione della ferroptosi attraverso l’impiego di molecole naturali ad alto potenziale biologico, valorizzando al tempo stesso risorse di origine alimentare come le bucce degli agrumi.

La ricercatrice Valeria Consoli