Valorizzare le proprie radici con l’arte

La stilista Marella Ferrera è intervenuta al Dipartimento di Scienze della formazione evidenziando l’importanza del territorio siciliano

Chiara Aiello

Famosa in tutto il mondo per aver portato la Sicilia sulle passerelle dei più grandi eventi di moda di tutto il pianeta, Marella Ferrera è stata ospite dell’Università di Catania in occasione del seminario Patrimonio storico, design e valorizzazione del territorio organizzato nell’ambito delle attività del corso di laurea magistrale in Progettazione del turismo sostenibile, culturale e naturalistico.

Un seminario promosso dal Dipartimento di Scienze della formazione e incentrato sulla visione di due reportage: il primo dedicato alle dee di Morgantina e il secondo al recupero degli Acroliti.

«È una storia d’amore», ha esordito, commossa, Marella Ferrera dopo la visione dei due reportage. «Una storia d’amore perché i due reportage richiamano, nella mia mente, il momento in cui Beatrice Basile, al tempo la sovrintendente ai Beni culturali di Siracusa, venne al museo mostrandomi le foto degli Acroliti – ha proseguito l’artista -. Mi chiese se me la sentivo di realizzare un allestimento con quei reperti evidenziando la mia sensibilità nel poterlo svolgere. Non esisteva prima di questo, infatti, un allestimento su dei reperti archeologici, è il primo nella storia».

Marella Ferrera

Un momento dell'intervento di Marella Ferrera al Palazzo Ingrassia

«Mi si presentavano due teste forate posteriormente posizionate su una parete: avevamo la testa, tre mani e tre piedi - continua la stilista -. Non potevamo lasciare quei corpi nudi, dunque feci arrivare dalla Francia del tulle di lana, dei tessuti che potevano avere la stessa poesia degli antichi vestimenti, con i colori della pietra».

«Quello fu il primo allestimento – ha proseguito -. Poi ce ne fu un secondo, all’Expo 2015 dove utilizzai una carta tessile color rame. Questa storia influenzò i miei pensieri per lungo tempo e diventò un po’ la traccia di quella prima collezione di alta moda subito dopo, il 13 dicembre 2010. Quello che vedete all’inizio di questa sfilata sono abiti maltagliati perché volevo rappresentare la bellezza ferita, questa idea di Sicilia ferita perché quella è un po’ la verità. Andando avanti c’è questa idea di veli e leggerezza», ha detto Marella Ferrera in merito alla storia degli Acroliti.

Il secondo reportage è stato definito dalla stessa stilista «un piccolo viaggio in Sicilia» con in sottofondo le canzoni del famoso cantautore siciliano Franco Battiato, amico della designer. Soggetto del video sono gli abiti e lo stile di Marella Ferrera che, tuttavia, non si è mai definita “di moda”. «La moda è uno strumento per poter raccontare delle cose importanti, questo è stato il mio codice estetico, mai far diventare qualcosa una roba di moda», ha detto in chiusura tra gli applausi delle studentesse e degli studenti.

Studentesse e studenti presenti al Palazzo Ingrassia

Studentesse e studenti presenti all'incontro con la stilista Marella Ferrera

In apertura erano intervenuti i docenti Gaetano Arena, ordinario di Storia romana, e Eleonora Pappalardo, associato di Archeologia classica.

«Oggi il nostro pubblico è piuttosto eterogeneo e composito, accomunato da un sottile file rouge che è quello dell’amore per il territorio — ha evidenziato la prof.ssa Eleonora Pappalardo —. È difficile definire la creatività, ma senz’altro Marella Ferrera ne è una illustre e insigne testimone che è riuscita a portare per il mondo un linguaggio che si sviluppa sul cuore del mediterraneo, portatore dell’identità culturale della nostra isola».

«Credo non si potesse individuare ospite più idoneo per il nostro corso di laurea, in cui l’attenzione è rivolta anche alle imprese siciliane che nel territorio isolano hanno trovato la fonte primaria di ispirazione o nel caso della Ferrera la vera e propria linfa vitale», ha aggiunto il prof. Gaetano Arena.

In foto da sinistra Gaetano Arena, Marella Ferrera e Eleonora Pappalardo

In foto da sinistra Gaetano Arena, Marella Ferrera e Eleonora Pappalardo

«Le collezioni di Marella Ferrera rappresentano, in effetti, un tripudio di materiali tutti connotati da un minimo impatto ambientale e da un forte legame con la Sicilia: polvere di pietra lavica, pietra bianca di Comiso, cristalli di rocca, gusci di fichi d’India», ha aggiunto il docente soffermandosi anche sul profilo biografico e imprenditoriale della stilista. 

Un’artista in cui spiccano senz’altro il biennio 1993-1994, anni in cui la Ferrera viene acclamata rivelazione dell’anno e debutta nel mondo della moda con una sfilata lungo la scalinata di Trinità dei Monti a Piazza di Spagna. Ad accompagnarla le principesse Michela Rocco di Torrepadula e Mafalda di Savoia Aosta, per la quale disegna anche l’abito da sposa in occasione del suo matrimonio con Alessandro Ruffo di Calabria.

«Oltre all’alta moda, altra grande passione della stilista è il teatro, per cui ha realizzato costumi di scena e fondato a Catania un laboratorio teatrale - ha sottolineato inoltre il prof. Arena -. Una terza grande passione riguarda il design di interni ed esterni, che vede la collaborazione con Paola Lenti; alcune delle creazioni della stilista si trovano oggi esposte nella sede del Marella Ferrera Museum&Fashion di via Biscari a Catania».

Una sala del Marella Ferrera Museum&Fashion di via Biscari a Catania

Una sala del Marella Ferrera Museum&Fashion di via Biscari a Catania