Il recital del prestigioso pianista Alexander Gadjiev, con musiche di Chopin, Beethoven e Musorgskij, ha incantato il pubblico del Teatro Massimo Bellini di Catania
Al Teatro Massimo Bellini di Catania, le dita di Alexander Gadjiev, figlio d’arte e vincitore di numerosi premi musicali internazionali, hanno fatto risuonare le corde del pianoforte a coda con musiche di Chopin, Beethoven e Musorgskij.
Per iniziare, le note malinconiche e sognanti di tre celebri notturni diChopin contribuiscono a creare l’atmosfera della serata. Nel dettaglio sono stati magistralmente eseguiti il Notturno in fa maggiore op.15 n.1, il Notturno fa diesis minore op.15 n. 2 e il Notturno in do minore op. 48 n.1.
Chopin musicista romantico per eccellenza, definito poeta del pianoforte per la sua scrittura musicale drammaticamente espressiva ed emotiva, non può che far tendere le orecchie alla totalità della platea. Il genere del Notturno era stato ideato dall’irlandese John Field, autore dal 1814 di brani pianistici caratterizzati da alcuni elementi ricorrenti: tempo lento, melodie cantabili, ampi arpeggi della mano sinistra.
Il pianista Alexander Gadjiev
Chopin si riappropria del genere nelle sue caratteristiche essenziali, ma lo reinventa: alla musica salottiera di Field fatta per accontentare il pubblico, sostituisce un Notturno che diventa espressione della propria più profonda interiorità, trasmettendo all’ascoltatore emozioni forti, intense e coinvolgenti.
Si torna un po’ indietro nel tempo e la serata prosegue con Beethoven con 15 variazioni e fuga in Mi bemolle, op. 35. Beethoven scrive le variazioni su un tema del balletto “Le creature di Prometeo” le cui musiche sono state composte dallo stesso nel 1801.
Le variazioni vengono composte l’anno successivo, nel 1802, anno drammatico per Beethoven che, nel celebre testamento di Heiligenstadt, scritto ai suoi fratelli ma mai inviato, denunciò i sintomi di una sordità incalzante e che in qualche modo inaugura una nuova fase della sua produzione artistica. Conosciute anche come “Eroica Variations”, le 15 variazionipresentano i temi utilizzati dal compositore nel finale della sua Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore op. 55, detta appunto, Eroica.
E proprio il Prometeo protagonista del balletto, insieme a Napoleone Bonaparte, saranno i destinatari originari della sua Eroica, nella precisa volontà di Beethoven di celebrare l’agire dell’uomo nella storia come nel mito. E anche le variazioni, composte in questo clima storico di fermento, non sono che ricche di fantasia ed energico carattere.
Il pianista Alexander Gadjiev
La seconda parte della serata è dedicata ai Quadri di un’esposizione di Musorgskij che ripercorrono la storia di un intero popolo, quello russo. La suite è composta da quindici brani, di cui dieci sono ispirati agli acquerelli dell’artista Hartmann, legato a Musorgskij da una solida amicizia, perché entrambi appartenevano a quel gruppo di intellettuali russi che aspiravano a un’arte legata alle radici culturali della propria terra, al suo folclore e alle sue tradizioni.
I quadri sono intervallati da cinque Promenade (passeggiata) che rappresentano il movimento dell’osservatore da una tela all’altra e presentano tutte lo stesso tema, fungendo così da coesione ai quadri, che sono invece brani molto diversificati. Quadri di un’esposizione apre le porte alla musica del Novecento, una suite moderna nei suoi ricchi contrasti e accordi dissonanti, che sarà molto amata anche da Debussy e Ravel.
A conclusione della serata lunghissimi applausi del pubblico del teatro Massimo Bellini per l’esecuzione di Alexander Gadjiev, che hanno costretto il pianista a rientrare sul palco ben 4 volte, andando ben oltre il consueto brano di bis.