Zootecnia, l’importanza dei sottoprodotti agroindustriali

Il prof. Giuseppe Luciano del Di3A di Unict illustra Re-F-Resh, il progetto Prin finanziato dal Mur

Giuseppe Luciano

Lo sviluppo sostenibile a cui la comunità scientifica mondiale sta mirando richiede un profondo cambiamento del settore zootecnico. La produzione di mangimi per animali, inclusa la coltivazione, è tra le attività agricole a più alto impatto ambientale e socio-economico. 

L’utilizzo di colture potenzialmente edibili per l’uomo mette a rischio la sicurezza alimentare a livello mondiale. Risulta chiaro quindi che un rimodellamento del sistema di alimentazione animale è necessario per il raggiungimento di un’agricoltura sostenibile. 

Una delle strategie più promettenti è il rafforzamento dell’utilizzo dei sottoprodotti agroindustriali come mangime per animali. 

Valorizzare questi sottoprodotti significa ridurre l’impatto ambientale dell’industria tramite una gestione virtuosa dei rifiuti nell’ottica di un’economia circolare. 

L’alimentazione degli animali con sottoprodotti riduce il bisogno di mangimi convenzionali coltivati, mitigando in parte l’impatto ambientale dell’allevamento e la competizione tra cibo e mangimi (feed-food competition).

Alcuni tra i sottoprodotti meno utilizzati contengono composti bioattivi, come polifenoli e vitamine, che possono migliorare il benessere degli animali e la qualità di carne e latte. 

Sfortunatamente ci sono ancora molti limiti all’impiego dei sottoprodotti nell’alimentazione animale. 

Ciò è spesso dovuto a un divario di conoscenze e ad una divulgazione insufficiente dei risultati della ricerca. I sottoprodotti sono quindi forniti agli animali occasionalmente, “a casaccio”, e senza sfruttarne a pieno il potenziale. 

Nonostante negli ultimi anni la ricerca scientifica abbia approfondito le conoscenze su molti sottoprodotti agroindustriali, è spesso mancato un approccio globale che vada oltre il semplice valore nutrizionale. 

Ci sono alcuni aspetti tecnici che devono essere affrontati per valutare l’impiego dei sottoprodotti come mangimi, tra cui le modalità di inclusione nella dieta o l’adeguatezza a diversi sistemi di allevamento (ad esempio, estensivo vs intensivo). 

La caratterizzazione nutrizionale deve considerare anche la presenza di composti bioattivi per poter fare un collegamento con gli effetti sulla salute animale e la qualità dei prodotti. Deve essere valutato, inoltre, l’impatto effettivo dell’utilizzo dei sottoprodotti sull’ambiente, i costi di allevamento e l’accettazione da parte del consumatore.

zootecnia

Il progetto Re-F-Resh

Re-F-Rsh (acronimo di GREening Food by RESHaping feed: a comprehensive approach to upcycle agro-industrial by-products in ruminant feeding) - selezionato come Progetto di Rilevante Interesse Nazionale dal Ministero dell’Università e della Ricerca - propone un approccio integrale per la valutazione dell’uso dei sottoprodotti agroindustriali alternativi nell’alimentazione zootecnica. Saranno testate nuove strategie di alimentazione in cui gli ingredienti convenzionali nella dieta di agnelli e pecore da latte saranno sostituiti con sottoprodotti. 

La scelta dei sottoprodotti testati verrà guidata dagli effettivi bisogni di entrambi i settori zootecnico e agroindustriale, dando la precedenza alla sostituzione degli ingredienti energetici e proteici in competizione con l’alimentazione umana. 

Verrà quindi valutato l’impatto di tali strategie di alimentazione innovative sulle performance produttive, il benessere animale, la qualità dei prodotti, l’accettabilità da parte del consumatore e la sostenibilità (tramite LCA – Life Cycle Assessment). 

Nel partenariato del progetto Re-F-Resh, accompagnano il Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania (principal investigator il prof. Giuseppe Luciano), l’Università di Perugia e l’Università di Foggia. I partner hanno una grande esperienza scientifica, con un’ottima complementarietà di conoscenze e una particolare attenzione alla collaborazione con le aziende del territorio.

La ricerca vuole contribuire in modo efficace a rimodellare la dieta convenzionale dei ruminanti trovando strategie innovative e praticabili per l'uso di sottoprodotti agroindustriali. Ciò migliorerebbe la sostenibilità dei sistemi di produzione animale grazie a un maggiore utilizzo delle risorse alimentari locali, al recupero dei sottoprodotti e alla riduzione della concorrenza tra mangimi e alimenti, del trasporto e dell'importazione di mangimi. 

Le soluzioni pratiche per l'uso dei sottoprodotti agroindustriali come mangimi per ruminanti avranno applicazioni nei settori dell'allevamento, dell'industria dei mangimi e dell'agroindustria, migliorando anche la gestione dei rifiuti agroindustriali

Come dimostrato dall'interesse agli obiettivi e alla metodologia da parte di aziende private e associazioni di produttori, Re-F-Resh ha il potenziale per colmare il vuoto di integrazione, trasferimento e scambio di conoscenze e soluzioni innovative tra istituti di ricerca e industria.

Giuseppe Luciano

Il prof. Giuseppe Luciano