Claudio Majorana, il politico liberale e resiliente

L’intervento di Andrea Pruiti, componente del Cda della Fondazione Luigi Einaudi

Alfio Russo

«La storia del Partito Liberale affonda le radici in quella dell’Italia, si intreccia con le dinamiche che hanno portato al risorgimento italiano e alla liberazione dal fascismo e alla Costituzione della Repubblica. E Claudio Majorana è stato il portatore di questo messaggio di perfetta continuità, di perfetta corrispondenza, con Luigi Einaudi, il primo presidente della Repubblica eletto dal Parlamento».

Con queste parole, l’avv. Andrea Pruiti, componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi, ha introdotto la figura di Claudio Majorana, evidenziandone il ruolo politico “non trasformista, ma capace di adattarsi al contesto» e in cui riconosce «quella resilienza dell’uomo politico basata sulla profonda consapevolezza dell'universo valoriale, liberale, a cui lui apparteneva e di cui lui era parte fondamentale nel suo essere uomo».

Un intervento, quello dell’avv. Andrea Pruiti, in occasione della presentazione del volume L’archivio di Claudio Majorana, che ne ha delineato la figura centrale dell’uomo nella politica siciliana del dopoguerra.

I documenti del politico Claudio Majorana

Alcuni documenti esposti sul politico Claudio Majorana

«La capacità politica di un uomo come Claudio Majorana non si pesa dal numero di consensi, che sia chiaro, anche se ne sono avuti tanti, ma si pesa e si misura sui fatti, sulla capacità di dare risposte alla politica e di dare risposte ai cittadini. Il contesto del liberalismo di Claudio Majorana è, nel passaggio dal fascismo alla democrazia, prende il testimone da questo», ha aggiunto.

«L'area liberale in Sicilia si ricompone dentro un sistema politico in rapido assestamento – ha detto Pruiti contestualizzando il periodo storico in cui ha agito Claudio Majorana -. Alla ricostituzione delle forze nazionali si aggiungono spinte autonomiste e locali e l'emergere di liste di protesta. In quest'ambiente il liberalismo siciliano si caratterizza come cultura di competenza amministrativa, difesa dello Stato di diritto, attenzione a impresa, infrastrutture e finanza locale e disponibilità a costituire coalizioni pragmatiche nelle sedi regionali e comunali».

«Con l'avvio dell'Assemblea regionale siciliana, l'area liberale partecipa alla definizione del nuovo perimetro di responsabilità pubblica, urbanistica, enti economici, infrastrutture, credito allo sviluppo – ha detto -. È qui che il liberalismo isolano esercita un'influenza politica ben superiore al suo peso di rappresentanza elettorale, contribuendo alla costruzione delle politiche regionali attraverso competenze tecniche e amministrative. Con questo quadro si colloca la figura di Claudio Majorana, deputato e presidente di Commissione all'Ars tra il 1947 e il 1959, sindaco del Comune di Aci Castello, presidente di enti strategici per lo sviluppo urbano e industriale, dirigente di diversi partiti e movimenti politici, tutti di area cattolico-liberale».

Alcuni documenti sul risanamento di San Berillo

Alcuni documenti sul risanamento di San Berillo

«Il volume che viene presentato oggi descrive l'archivio personale e consente di ricostruire da vicino queste funzioni, i dossier trattati, le reti istituzionali con cui interagì – ha precisato -. Si tratta di carte che parlano di politica e di storia dell'amministrazione, dell'urbanistica e dello sviluppo locale siciliano del dopoguerra. La figura di Claudio Majorana è quella dell'ingegnere prestato alla politica, un profilo tipico di una classe dirigente liberale che è conico a saperi tecnici e responsabilità pubbliche».

«Il suo percorso all'Ars e alla guida di enti economici e infrastrutturali testimonia la centralità nell'orizzonte liberale di temi come programmazione territoriale, governo delle trasformazioni urbane, credito e investimenti – ha aggiunto -. L'area liberale siciliana del dopoguerra dà il meglio di sé quando la politica scende nel terreno concreto delle opere. Strade, ferrovie, piani di risanamento, edilizia, insediamenti produttivi, servizi pubblici locali. È qui che gli archivi diventano decisivi. Mostrano il percorso reale delle decisioni dal primo punto alla delibera. Rendono visibili ipotesi alternative, compromessi politici e tecnici, criteri tecnici adottati».

In foto Giovanni Burtone, Andrea Raiti e Nello Musumeci

In foto Giovanni Burtone, Andrea Raiti e Nello Musumeci

«L'archivio Majorana, per come è descritto nel volume, promette di illuminare proprio questi snodi – ha spiegato Pruiti -. Un patrimonio per storici, urbanisti, economisti e archivisti, ma anche per amministratori e amministratrici che intendono confrontarsi criticamente con la tradizione amministrativa dell'isola. Il liberalismo siciliano tra gli anni Quaranta e Cinquanta non è soltanto un catalogo di sigle, ma uno stile di governo, centralità della legalità e delle procedure, rispetto delle competenze tecniche e del principio di responsabilità individuale, che è alla base del pensiero liberale».

«Visione della crescita fondata su un'iniziativa privata, infrastrutture e istituzioni efficienti. Nelle carte di Majorana vedremo e studieremo come questi principi si traducano in atti, gare, pareri tecnici, relazioni, verbali di commissioni. Il patrimonio è vastissimo», ha tenuto a precisare nel suo intervento.

«È questa grammatica minuta delle scelte pubbliche che rende l'archivio uno strumento essenziale, non solo di memoria, ma di educazione civica – ha aggiunto -. Il lavoro che celebriamo oggi nasce grazie alla generosa donazione di Marcello Majorana. Non si limita a rendere fruibili le carte di Claudio Majorana, ma, come annunciato, si accompagna la volontà di donare anche opere originali di Ettore Majorana al museo dell’ateneo catanese».

Alcuni documenti relativi al Comune di Aci Castello

Alcuni documenti relativi al Comune di Aci Castello

«L'area liberale siciliana negli anni Quaranta e Sessanta, pur attraversando fasi diverse e coalizioni composite, ha lasciato un'impronta che si misura soprattutto nella qualità dei processi decisionali – ha spiegato -. La figura di Claudio Majorana incarna quest'attitudine tecnica al servizio della cosa pubblica, responsabilità amministrativa, apertura al confronto istituzionale. L'impegno politico liberale di Claudio Majorana era quello di chi assumeva su di sé, in prima persona, l'onere di fare, di creare le condizioni migliori per garantire lavoro e occupazione al maggior numero possibile di persone».

«La responsabilità che sentiva sulle proprie spalle era quella dell'uomo che voleva garantire, nella propria terra, un futuro ai giovani catanesi e siciliani, per evitare che l'immigrazione dei migliori, che è allora come oggi, attanaglia la nostra amata terra – ha detto in chiusura di intervento l’avv. Andrea Pruiti -. Il volume e la mostra che saranno presentati non sono un punto d'arrivo, ma l'inizio di un cantiere aperto, perché un archivio, quando è vivo, non è soltanto un deposito, è un invito a capire e a decidere meglio, un invito a studiare, discutere e deliberare, come insegnava Luigi Einaudi e come ha praticato Claudio Majorana».

L'area della mostra dedicata a Claudio Majorana

L'area della mostra dedicata a Claudio Majorana

Back to top