Intervista alla professoressa Ida Nicotra, nuova guida della “scuola d’eccellenza” dell’ateneo catanese
Rafforzare il legame con il territorio, promuovere nuove sinergie tra saperi umanistici e scientifici, valorizzare i talenti e trattenerli, trasformando la Scuola Superiore di Catania in un vero laboratorio di formazione interdisciplinare e civica, capace di coniugare merito, innovazione e inclusione.
Sono queste le principali linee strategiche che la professoressa Ida Nicotra intende perseguire nel corso del suo mandato alla guida della Scuola Superiore di Catania. Da pochi giorni, infatti, la docente — ordinaria di Diritto costituzionale al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania — ha assunto la presidenza della scuola d’eccellenza dell’Ateneo.
Una nomina, da parte del rettore Enrico Foti (vai all'articolo sulla cerimonia di insediamento), che segna il ritorno di una figura già profondamente legata all’istituzione, di cui era stata coordinatrice scientifica della Classe di Lettere e Scienze sociali dal 2011 al 2015 e consigliera di amministrazione dell’Ateneo nel triennio 2021-2023.Già componente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) dal 2014 al 2020 e membro della Commissione di studio per le riforme costituzionali (2013), la professoressa Nicotra ha ricoperto nel corso della sua carriera numerosi incarichi accademici, tra cui quelli di direttrice di Dipartimento e di presidente di corso di laurea.
È stata, inoltre, coordinatrice scientifica nazionale di progetti PRIN su tematiche ambientali (2006 e 2008) e componente del Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti.

La prof.ssa Ida Nicotra
L’eccellenza ha bisogno di una visione chiara. Nelle sue prime dichiarazioni, all’atto dell’insediamento, ha espresso il desiderio di incidere, tra gli altri aspetti, sull’efficienza e sulla trasparenza. Quali sono i pilastri strategici su cui intende fondare il suo mandato da Presidente per far crescere la Scuola Superiore di Catania? E quali obiettivi concreti si pone per rafforzarne la reputazione nel panorama nazionale e internazionale delle scuole d’eccellenza?
“La Scuola Superiore nasce come polo di eccellenza, uno dei “gioielli” dell’Università di Catania. Il compito della guida è farla crescere, portarla lontano, collocandola al centro del territorio e della comunità di riferimento, dalle imprese agli ordini professionali, alle associazioni culturali – spiega la prof.ssa Ida Nicotra -. Per farlo, il primo obiettivo è aprire la Scuola al territorio".
"In questi primi giorni dal mio insediamento, ho notato che la Scuola Superiore non è ancora abbastanza conosciuta, talvolta neppure dai colleghi dell’ateneo. Ciò rallenta la possibilità che la Scuola diventi davvero il cuore pulsante del territorio e dell’università stessa. Occorre rafforzare le attività di orientamento, incontrare gli studenti degli istituti secondari per far conoscere la SSC come struttura di eccellenza dell’Università di Catania. Credo che occorra raggiungere anche le aree più periferiche, i centri più piccoli, non limitarci alla città ma estendere la nostra presenza a tutta la Sicilia”, ha proseguito.
“È questa una strategia fondamentale per ampliare le aspirazioni e la motivazione degli studenti a competere per essere ammessi alla Scuola. Più numerosi saranno i candidati, più potremo realizzare la nostra missione: scoprire talenti e accompagnarli lungo il percorso universitario”, ha aggiunto.
“La Ssc, rispetto all’ateneo, si muove proprio lungo questa direttrice: selezionare studentesse e studenti di talento, desiderosi di migliorare la propria preparazione e di inserirsi nel mondo del lavoro in modo consapevole – ha detto la docente -. La Scuola investe sui giovani con risorse materiali e umane per formare professionisti eccellenti, ma questo investimento deve avere un ritorno: gli allievi, una volta laureati, potranno restituire al territorio ciò che hanno ottenuto, grazie al sostegno economico della scuola e alle opportunità di studio in Italia e all’estero loro riservate. L’obiettivo è formare non solo professionisti competenti, ma persone empatiche e resilienti”.
La Scuola Superiore è da sempre un laboratorio di formazione interdisciplinare. È coinvolta nel progetto Pnrr “SAFI3”, che punta su un’alta formazione innovativa e internazionale. Come intende tradurre questa spinta — e questi finanziamenti — in un ampliamento dell’offerta formativa? E quali nuove aree di eccellenza, magari in sinergia con i Dipartimenti tecnici o scientifici, intende sviluppare per preparare gli allievi alle sfide della transizione digitale e ambientale?
“Il Pnrr nasce dalla necessità di reagire a una crisi profonda, quella pandemica da Covid-19, spingendo l’Europa e l’Italia a investire per migliorare la vita sociale ed economica delle comunità. Tra le sue sei missioni, due sono centrali: la transizione digitale e la transizione ambientale. Il compito dell’Università, e in particolare della Ssc, è accompagnare queste trasformazioni. Il mondo è sempre più tecnologico: gran parte della vita delle persone si svolge oggi in una dimensione digitale e la tecnologia deve rappresentare un ausilio per migliorare la società, ma va orientata”, ha spiegato la prof.ssa Ida Nicotra.
“Il progetto SAFI3, nato nel quadro del Pnrr, coinvolge quattro delle dieci Scuole universitarie superiori italiane riunite in rete, con l’obiettivo di potenziare la loro offerta formativa e la preparazione interdisciplinare – ha aggiunto -. Del resto, lo statuto della Scuola Superiore di Catania pone proprio l’interdisciplinarità come punto di forza. I finanziamenti del SAFI3 contribuiranno a consolidare le competenze degli allievi, in particolare nelle discipline Stem, ancora oggi caratterizzate in Italia da un significativo divario di genere, con una minore presenza femminile. La Ssc si impegnerà a creare nuove opportunità di crescita anche in questa direzione”.

In foto da sinistra la prorettrice Lina Scalisi, il rettore Enrico Foti, la presidente della Ssc Ida Nicotra e il direttore della Ssc Armando Conti il giorno dell'insediamento
Provenendo dalla cattedra di Diritto costituzionale e avendo un’esperienza amministrativa consolidata, lei conosce bene le dinamiche dell’Ateneo. Al di là della formazione degli allievi, quale ruolo strategico assegna alla Scuola Superiore come “fucina di idee” e centro propulsore?
“La Ssc rappresenta una struttura che, all’interno dell’Università di Catania, deve accompagnare l’Ateneo verso progetti maggiormente trasversali e innovativi. Può rappresentare un’occasione imperdibile per far riguadagnare al nostro Ateneo una posizione di rilievo. Per raggiungere tale traguardo serve la collaborazione di tutta la comunità accademica”, sottolinea la presidentessa della Ssc.
“Credo molto nella costruzione di un clima di empatia tra docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti. Si tratta di creare un ambiente di benessere e non solo un legame funzionale alla missione formativa; credo sia questo il piccolo seme per costruire un autentico senso di appartenenza all’istituzione. Proprio perché le persone passano, ma le istituzioni restano, occorre che ciascuno metta le proprie competenze al servizio esclusivo dell’Università”, ha aggiunto la prof.ssa Nicotra.
La sfida più grande per il Sud è trattenere i talenti. Oltre alle esperienze all’estero, quali progetti ha in mente per favorire il placement in Sicilia e formare la futura leadership del territorio?
“Mi piace immaginare che la Scuola Superiore formi allievi desiderosi di rimanere al Sud. La sfida è permettere a ciascuno di loro di realizzare i propri sogni senza dover rinunciare agli affetti e al territorio d’origine. Chi, invece, intende lavorare fuori deve poterlo fare con un bardaglio di formazione eccellente, ma l’obiettivo è consentire a chi vuole restare di realizzare le proprie ambizioni in Sicilia. Per questo dobbiamo rafforzare i legami con imprese, start-up, associazioni e ordini professionali, creando sinergie che incomincino ancor prima del conseguimento della laurea”, ha detto la docente.
“La mia idea è coinvolgere il tessuto economico e sociale nella progettazione di percorsi condivisi, che facilitino il passaggio dallo studio al lavoro – aggiunge -. È essenziale far incontrare domanda e offerta, costruendo piani di studio individualizzati che tengano conto delle esigenze del territorio. La residenzialità, tratto distintivo della SSC, favorisce questo tipo di approccio”.

La prof.ssa Ida Nicotra
Ciclicamente riaffiora il tema di una possibile autonomia accademica della SSC, sul modello delle due Scuole di Pisa. Pensa che questa aspirazione possa avere basi concrete in futuro?
“Conosco bene il tema: se ne discute da oltre quindici anni. È un percorso complesso, che richiede particolari requisiti. Prima di tutto serve una forte volontà di politica universitaria. Ad ogni modo, mi impegnerò affinché la Ssc possa crescere nel contesto dell’Ateneo e, insieme, rafforzare la capacità dell’Università di radicarsi nel territorio. La crescita di un’istituzione dipende dalla collaborazione di ogni singolo componente, nel nostro caso: docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti e studentesse. Occorre remare nella stessa direzione per far progredire la Scuola Superiore e l’Università di Catania”, ha sottolineato la prof.ssa Ida Nicotra.
“La Ssc rappresenta una delle più alte espressioni dello stato sociale. Il diritto allo studio, qui, si realizza nella sua pienezza: una formazione di eccellenza gratuita che coniuga talento, merito e capacità, offrendo opportunità anche a chi proviene da contesti meno favoriti. È questo, forse, l’aspetto romantico. Attraverso la SSC si attua il principio di eguaglianza sostanziale sancito dall’articolo 3 della Costituzione in cui recita: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. La Scuola può dare un contributo importante affinché allievi ed allieve, a conclusione del loro iter universitario, possano partecipare attivamente alla vita della Repubblica”, ha aggiunto la docente.
“L’Università è parte essenziale delle istituzioni repubblicane e deve sostenere chi ha talento, soprattutto quando dispone di risorse limitate. Declinando in concreto la volontà costituzionale ‘i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi’ – ha sottolineato la prof.ssa Ida Nicotra -. Credo la Scuola Superiore di Catania abbia le carte in regola per realizzare pienamente gli ideali di studio, formazione ed eccellenza”.