La storia di un tesoro umano vivente diventa un fumetto

A realizzarlo è Grazia Nicotra, dottoranda in Scienze per il patrimonio e la produzione culturale all’Università di Catania, che ha preso spunto dalla storia di Salvatore Martino Rodolico

Alfio Russo (foto di Pippo Lombardo)
Fumetto, fasi di costruzione delle immagini
Fumetto, fasi di costruzione delle immagini
Fumetto, esempio di studio della forma
Fumetto, fasi di costruzione del chiaroscuro
Un momento dell'intervento di Antonio Castorina
Un momento dell'intervento di Salvatore Martino Rodolico
Alcuni presenti all'iniziativa

Il mastro d’ascia trezzoto per eccellenza, Salvatore Martino Rodolico, adesso è anche un fumetto. Ad "inventarlo" in questa nuova veste è Grazia Nicotra, dottoranda in Scienze per il patrimonio e la produzione culturale al Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, che nei giorni scorsi, in occasione dell’incontro Reis X 5, ha esposto il fumetto I Mastri d’ascia di Aci Trezza. Storia di un Tesoro Umano Vivente.

«Il fumetto è nato prima del dottorato, ma rappresenta le basi della mia ricerca attuale. Adesso sto studiando come il nostro Tesoro Umano Vivente possa influire sull'espansione del borgo di Aci Trezza, in una chiave economica, sociale e antropologica. In particolar modo sono concentrata sulle sue tecniche costruttive tramandate oralmente e su tutti i beni immateriali che ruotano intorno alla marineria del borgo dei Malavoglia», ha spiegato Grazia Nicotra nel corso dell’incontro organizzato dall’associazione culturale Centro Studi Aci Trezza nella sala “Roberto Rimini” di Villa Fortuna ad Aci Trezza.

Salvatore Martino Rodolico e sullo sfondo il fumetto di Grazia Nicotra

Salvatore Martino Rodolico e sullo sfondo il fumetto di Grazia Nicotra

«È fondamentale sapere quali beni sono custoditi nel nostro territorio, per conoscerli e valorizzarli – aggiunge la dottoranda -. Fanno tutti parte di quella tradizione orale tramandata di generazione in generazione».

Grazia Nicotra, laureata in Storia dell'arte e in grafica e dottoranda all’Università di Catania, nel corso del suo intervento, ha ripercorso le tappe del fumetto, uno strumento per far conoscere una delle tradizioni locali più importanti della Sicilia, l’arte del mastro d’ascia.

«Ho deciso di rappresentare la storia di Salvatore Martino Rodolico, meglio noto come zio Turi, Tesoro Umano Vivente inserito nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, e del suo cantiere navale perché poco conosciuta, spesso rimasta nell’ombra e che rischia di evaporare nel tempo – ha spiegato -. Da qui ha preso forma la mia idea di Mastri d’ascia di Aci Trezza dedicato a Salvatore Rodolico, un vero tesoro umano, non solo per il suo mestiere, ma perché ha saputo riadattare le antiche regole di costruzioni navali a quelle nuove della modernità. Si è aperto al nuovo restando attaccato alle sue origini, agli insegnamenti de padre, in una tradizione di famiglia».

Grazia Nicotra insieme con Salvatore Rodolico e i figli Gianni e Nuccio

Grazia Nicotra insieme con Salvatore Rodolico e i figli Gianni e Nuccio

Dall’idea alla realizzazione del fumetto il passo è stato davvero breve. «Attraverso la sceneggiatura ho impostato il mio story board, impostando le tavole del fumetto che poi hanno composto le pagine del mio fumetto intuendo sin da subito la comunicatrice della storia», ha raccontato Grazia Nicotra.

«E così mi sono concentrata sugli schizzi, disegni preparatori per lo studio dei personaggi e delle ambientazioni – ha spiegato -. È stato determinante in questa fase lo studio iconografico del soggetto attraverso foto, video, bozze e appunti. Ho delineato un charter design dei personaggi e scelto di utilizzare esclusivamente il supporto digitale, la tavoletta grafica e vari software».

E ancora dalla bozza allo studio delle ombre. «La conoscenza e l'applicazione del chiaroscuro è stato fondamentale per dare un volume alle figure, per dare profondità. Ho scelto di usare diversi toni di grigio, anche per enfatizzare la storia. Ho cercatori di dare una certa teatralità attraverso il segno, anche con l’utilizzo dei toni del grigio. E, infine, ho impaginato tutto seguendo lo schema temporale del mio story board, inserendo balloon e spazi per le didascalie e poi il testo e qualche decoro», ha continuato.

Studio della forma e delle ombre

«Questo viaggio nel mondo del fumetto mi ha permesso di vedere in modo nuovo le immagini, ho capito che una illustrazione può avere diverse finalità di lettura. L’autore con il suo segno riesce a creare atmosfere, racconti e emozioni nel lettore, è lo stesso segno che nasce da una linea e pian piano diventa segno identificativo di una precisa mano, una firma artistica. Il fumetto mi ha dato la possibilità, inserendo le parole, di veicolare diversi messaggi, di enfatizzare le immagini, di raccontare in un altro modo qualcosa. E soprattutto il fumetto rappresenta un medium per raggiungere lettori di diverse fasce d’età», ha detto in chiusura di intervento Grazia Nicotra.

Impaginazione

Nel corso dell’incontro, moderato da Grazia Nicotra, sono stati numerosi gli interventi sulle Eredità immateriali che riguardano le “tradizioni orali ed espressioni, compreso il linguaggio come veicolo del patrimonio culturale immateriale, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali e rituali, gli eventi festivi, le conoscenze e pratiche concernenti la natura e l’universo, i saperi legati all’artigianato tradizionale”.

«La serata dedicata alle iniziative trezzote inserite nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia ha dimostrato che esiste un paese vivo, Aci Trezza, che ama la propria storia e che difenderà le tradizioni e la cultura di questo luogo unico al mondo. Questa manifestazione è un punto di partenza verso la creazione di un coordinamento tra associazioni del territorio», ha spiegato Antonio Castorina, presidente del Centro Studi Aci Trezza.

A seguire, dopo i saluti di Antonio Guarnera, delegato ai Beni culturali del Comune di Aci Castello, è intervenuto Giuseppe Buzzurro della Commissione per i festeggiamenti in onore del santo patrono di Aci Trezza, che ha illustrato la Festa di San Giovanni Battista e la pantomima de U pisci a mare inserite nel Libro delle celebrazioni, delle feste e delle pratiche rituali del Reis.

Giuseppe Buzzurro con alcuni interpreti de U pisci a mare

Giuseppe Buzzurro con alcuni interpreti de U pisci a mare

Rita Foti dell’associazione Fantasticheria, che gestisce la Casa del Nespolo, invece, si è soffermata sull’antico scalo dei Malavoglia dove era ammarata la Provvidenza, protagonista nel romanzo di Giovanni Verga.

E ancora l’artista Alice Valenti, nell’esporre la tela dal titolo Spiranza, ha raccontato la sua esperienza di pittrice in un cantiere navale.

Sulle sardare e sui vari metodi di costruzione, realizzati con la tecnica del mezzo garbo a opera dei mastri d'ascia della famiglia Rodolico, motore centrale nel passato per l’espansione del borgo, inseriti nel Libro dei Mestieri, dei saperi e delle tecniche del Reis sono intervenuti Nuccio e Gianni Rodolico, figli di Salvatore, e lo stesso “zio Turi”, inserito nel Libro dei Tesori umani viventi del Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia.

A seguire Giovanni Grasso ha raccontato l'esperienza dei Suonatori di Brogna, inserito nel Libro delle Pratiche espressive e dei repertori orali (vai all'articolo).

Nel corso dell’incontro spazio anche alla proiezione di foto e video realizzate dall’architetto e artista Salvatore Tudisco, del videomaker Angelo Fragalà, della giovane fotografa Giada Venticinque e del fotoreporter Massimo Vittorio.