Il docente dell’ateneo catanese e sindaco della città di Catania è stato ricordato nella sala consiliare del Municipio
“A quasi 25 anni di distanza dalla sua scomparsa emerge ancora forte, nella sua figura, il legame tra l’ateneo catanese e la città di Catania. Sebbene fosse nato a Napoli, la città di Catania a partire dagli anni Sessanta lo ha adottato e lui con spirito di servizio si è donato a entrambe le istituzioni che lavorano per il territorio”. Con un po' di emozione, il rettore Francesco Priolo ha voluto ricordare così il prof. Luigi Giusso del Galdo, figura di spicco dell'accademia italiana, economista, docente universitario e attento osservatore delle trasformazioni politiche e sociali del suo tempo.
“Il suo pensiero scientifico – ha aggiunto il rettore – è stato caratterizzato da una forte tensione etica e civile sviluppandosi lungo tre principali direttrici: la Teoria economica e morale, il Federalismo e integrazione europea e l’Economia dell’ambiente”. “Possiamo dire che è stato il fautore della Terza missione che l’Università di Catania porta avanti in questi ultimi anni. È stato la dimostrazione dell’impegno per il territorio da docente e da politico, da uomo delle istituzioni”, ha detto in chiusura di intervento.
Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo
Ad aprire la cerimonia, nella sala consiliare del Comune di Catania, è stato il presidente del Consiglio comunale Sebastiano Anastasi. L’evento, infatti, è stato organizzato dal Comune e da Unict.
A presenziare i figli Maria Teresa e Gianpietro, quest’ultimo insieme con la moglie Angelica e i figli Luigi, Lorenzo e Ludovico. E ancora numerosi docenti delle allora facoltà di Economia e Commercio e di Giurisprudenza in cui il prof. Giusso ha svolto la sua carriera universitaria tra insegnamenti e ricerche prima di spegnersi il 12 maggio del 2000.
“Un uomo perbene che, da amico di famiglia, ricordo perfettamente come docente prima e come uomo delle istituzioni nelle vesti di sindaco, nel 1991, alla guida di una coalizione laica e ambientalista, in una fase particolare della città di Catania – ha detto il sindaco Enrico Trantino -. Era un uomo con uno stile straordinario e da collega in consiglio comunale mi rivolgevo a lui e alla sua autorità ricercando consigli e la sua approvazione. Non a caso era ben voluto da tutti in consiglio comunale, perché era un uomo dedito a dare insegnamenti a tutti confrontandosi con tutti. Ha dato tantissimo alla città di Catania in quanto uomo di una cultura immensa, sia sul piano umanistico, sia scientifico. Per questo la città di Catania oggi lo ricorda con affetto”.
Un momento dell'intervento del sindaco Enrico Trantino
A seguire il prof. Maurizio Caserta, nel ruolo di moderatore, ha sottolineato la sua “emozione indescrivibile nel ricordare con affetto e stima il “professore” evidenziandone il rigore e la cultura immensa che trasferiva agli allievi nelle aule universitarie”. “Ed occorre ricordarlo in questa aula consiliare per tutto ciò che ha donato alla città e non solo a Unict”, ha aggiunto il docente che ha sottolineato il suo impegno e contributo alla vita pubblica anche da presidente dell’associazione Italia Nostra e del Movimento Federalista Europeo promuovendone la cultura della legalità, cittadinanza attiva e protezione ambientale.
A prendere la parola anche i direttori dei dipartimenti di Giurisprudenza e di Economia e Impresa, Salvatore Zappalà e Roberto Cellini.
“La comunità dell’allora Facoltà di Giurisprudenza ricorda ancora le sue lezioni perché riusciva a spiegare le complicate teorie e concetti dell’economia politica collegandole alla realtà quotidiana – ha detto il prof. Salvatore Zappalà -. Aveva questa capacità unica, rendere facile argomenti che per noi studenti di Giurisprudenza apparivano difficili. Era impegnato nel sociale e nell’agone della politica della città, allora ricca di intellettuali, ha portato la sua intelligenza e la sua cultura”.
“Portava con sé, in ogni ambito, quell’idea di Europa unita partendo dalle periferie con una visione europeista che andrebbe riscoperta oggi alla luce di questa crisi politica in atto”, ha aggiunto.
I componenti della famiglia Giusso del Galdo
Per il prof. Roberto Cellini, direttore del Dipartimento di Economia e Impresa, “Luigi Giusso ha rappresentato un punto di riferimento umano e scientifico nell’allora Facoltà di Economia e Commercio dove ha cominciato la sua carriera universitaria catanese”.
“L’ho conosciuto nel 1998 quando anche io sono arrivato a Catania e il ricordo è quello di una persona di una cultura immensa in tutti i campi capace di spaziare dal diritto all’economia, dagli studi europeisti alla natura – ha aggiunto -. Da uomo del Sud ha sempre portato avanti la questione meridionale con studi approfonditi sullo sviluppo di questo territorio. ma lui è riuscito ad andare oltre allo sviluppo del Sud legato solo alla industrializzazione, ha visto sempre questo sviluppo nell’ambito di un’ottica istituzionale e soprattutto europeista così come emerge dai suoi studi”.
A seguire è intervenuto il prof. Stefano Figuera del Dipartimento di Giurisprudenza che ha offerto un suo personale ricordo del docente tratteggiandone gli studi (vai all'intervento).
La cerimonia è proseguita con la relazione dal titolo Un economista testimone del suo tempo della prof.ssa Maria Cristina Marcuzzo dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Il prof. Luigi Giusso del Galdo