Le attività di ricerca di Unict, nell’ambito dei progetti Samothrace e Changes, sono state premiate alla Ieee-Ssd 2025 in Tunisia
Sensori miniaturizzati a basso consumo energetico e sistemi di misura dei diversi parametri microclimatici degli ambienti museali.
A realizzarli – nell’ambito dei progetti di ricerca Samothrace e Changes, finanziati con fondi Pnrr – i team di ricerca dell’Università di Catania che, oltre ad applicarli nei musei a tutela del patrimonio culturale nel corso delle diverse attività, nei giorni scorsi, hanno ricevuto diversi premi al congresso internazionale IEEE-Ssd 2025, International Multi-Conference on Systems, Signals and Devices che si è svolto a Monastir in Tunisia.
In particolare, nel corso dell’evento, il paper intitolato Exploiting Outdoor-Induced Vibrations at Castello Normanno-Svevo Aci Castello – che porta la firma dei docenti Carlo Trigona (Dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica), Giuseppe Politi e Anna Gueli (Dipartimento di Fisica e Astronomia), Eleonora Pappalardo (Dipartimento di Scienze della formazione) e i dottori Achraf Derbel e Mohamed Amine Karoui del dottorato in Ingegneria dei Sistemi, Energetica, Informatica e delle Telecomunicazioni - ha ricevuto il Best Paper Award.
Lo studio è frutto del lavoro multidisciplinare svolto nel corso di due anni all'interno del progetto Samothrace, in particolare nel Work Package 6 – Beni Culturali, e vede coinvolti in questa attività i dipartimenti di Ingegneria elettrica elettronica e informatica, di Fisica e Astronomia e di Scienze della formazione dell’Università di Catania.

Sensori posizionati al Castello d'Aci
«Partendo dalle attività già condotte al Museo del Castello Ursino di Catania – sottolineano i ricercatori -, la ricerca ha portato all’applicazione di sensori e sistemi di misura al Castello Normanno di Aci Castello, favorendo una significativa trasversalità tra due task e, di conseguenza, tra due gruppi di lavoro dell’ecosistema, apportando un valore aggiunto all’intera ricerca della linea Beni culturali».
«Il lavoro premiato – aggiungono i ricercatori - getta le basi per la validazione di sensori miniaturizzati a basso consumo energetico basati su nitruro di alluminio, già sviluppati nel contesto del progetto Samothrace per il multisensing, mediante singolo dispositivo, per la misura di grandezze microclimatiche e delle vibrazioni indotte da visitatori e da sorgenti esterne, come il vento e il movimento del mare. Questo aspetto risulta di particolare interesse nel contesto della conservazione preventiva, offrendo spunti per lo sviluppo di nuove soluzioni».

I ricercatori premiati per i sensori miniaturizzati a basso consumo energetico
Durante il congresso anche l’attività di ricerca sviluppata nel contesto del progetto Changes ha ricevuto un importante riconoscimento. In particolare, l’ing. Giuliano Salerno, del dottorato in Ingegneria dei Sistemi, Energetica, Informatica e delle Telecomunicazioni al Dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica, ha partecipato alla IEEE PhD3M Competition, una competizione in cui i dottorandi presentano la propria attività di ricerca in tre minuti.
L’ing. Salerno, che si è classificato al quarto posto su un totale di venti candidati internazionali, è stato premiato per la sua presentazione sullo sviluppo di nodi di misura per parametri microclimatici. «L’innovazione di tali nodi risiede soprattutto nella loro proprietà di autosostenersi recuperando energia da diverse sorgenti presenti negli ambienti museali, tra cui vibrazioni indotte dai visitatori, energia cinetica ambientale, radiazione visibile e variazioni di temperatura», spiega l’ing. Salerno.
Questa attività di ricerca prosegue nell’ambito del programma di dottorato, con un’evoluzione di tali nodi di misura e un’ottimizzazione dei trasduttori per aumentare l’efficienza dell’energia recuperata in contesti museali e di culto.

Un momento della presentazione dell'ing. Giuliano Salerno
Attualmente tali sistemi sono stati installati e validati nelle diverse sedi tra cui la Chiesa di San Biagio e il Museo del Castello Ursino a Catania, il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno, il Museo Nunzio Bruno a Floridia, la St. Catherine's Church a Malta, il Centre de recherche et de restauration des musées de France e il Louvre a Parigi.
«Questa combinazione di tecnologia avanzata e sistemi capaci di recuperare energia dall’ambiente attraverso molteplici sorgenti esterne apre nuove prospettive per l’applicazione dell’elettronica e di sistemi di misura in contesti sensibili e di rilevanza artistica – spiega l’ing. Salerno -. Allo stesso tempo sottolinea il forte impegno dei ricercatori convolti del nostro ateneo nello sviluppo di soluzioni innovative, che, anche grazie ai finanziamenti Pnrr ricevuti, stanno raggiungendo un elevato livello di maturità tecnologica».